E anche quest anno il musical è andato, avevo promesso di scrivere qualcosa in merito, ma poi le prove e la vita di tutti i giorni mi hanno un po’ distratta, ma ora cercherò di rimediare.

Allora l’altra sera al Teatro Manzoni di Busto Arsizio è andato in scena “Will We Rock You – Il Muscial”, il tutto organizzato dalla Bailando (la scuola di ballo dove vado tutti i mercoledì a fare 4 salti). Non mi dilungo troppo nella trama, perchè non è di quello che voglio parlare..

La Locandina

Voglio raccontare il “dietro le quinte”, i drammi, le ansie e quanto artisti e ballerini decidono di dare di matto.

Prima prova in teatro: certo, perchè fin tanto che non si arriva in teatro non si ha la sensazione che sia tutto reale, che tocca andare a fare gli scemi davanti ad un teatro intero! Quindi, venerdì sera, tutto pronti per una prova generale/costume/luci etc… Per me è il primo atto del grande piece “mamma che ansia e il vestito balena io non lo metto”. Forse vi avevo accennato a questo abituccio bianco optical, ideale per fare passeggiate lungo viale Zara, discreto, per nulla trasparente e corto!!No?? Bhe ve lo dico ora…. Io non sono filiforme, ho due gambe enormi, sono bianchiccia (ok ok, sempre fatta di porcellana, ma la ciccia non viene risparmiata dal color latte), quindi non voglio assolutamente far vedere il popo a tutta la platea… ho passato giorni per capire come camuffare questo mio fisico poco adatto all’abitucccio di cui sopra, in pratica mi sono aggiunta una taglia per cercare di togliermene  due.. un fenomeno! Venerdì quindi metto le calze a rete (effetto insaccato), un paio di braghini tinta carne, molto più scuri di me, una canotta bianca strech da tirare giù il più possibile, mi infilo la schifezza e poi aggiungo la cinturina giallo canarino, che ve la raccomando, e il gioco è fatto! Un balena vestita per la sera…. sconvolgente, evito di guardarmi, di farmi vedere, di sentirmi a disagio, infilo le scarpete argento e un po’ di tacco aiuta a lanciarmi slanciarmi. Lasciamo perdere, è ora di fare sul serio!

Primo pezzo la bachata, di per se nulla di sconvolgente, peccato che io non me la ricordo e il mio ballerino men che meno, per cui uno sguardo alla coppia davanti e uno a quella di fianco portiamo a casa il tutto, classico esempio di “l’unione fa la forza”, perchè tra i nostri abitucci, la memoria da ricovero e l’ansia, copiando chi uno e chi l’altro evitiamo di fare troppo casino.

Poi cambio d’abito, mi tolgo tutta la robaccia bianca/colorcarne (poi qualcuno mi spiega perchè il color carne è un colore che va dal rosa spento, al beige passando per il bianco sporco e via dicendo… aggiunta: ho una fissa per i colori) e mi infilo la seconda “mise” composta da: legghins neri (alleluia alleluia) e una maglietta/mini abito rosso fuoco, tagliata di traverso con una striscia di strass e una spalla nuda. Mi piace! mi ci trovo bene! Cambio anche le scarpe e via, sul palco… il palco, signori e signori, è in PENDENZA!! paurosa pendenza! Mi pare di essere su uno scivolo. Ma è lo stesso palco di prima? Site sicuri? no, secondo me avete cambiato palco, non si fa…

Dopo questo momento di smarrimento, il panico sul volto delle ragazze parte la musica, noi restiamo già in dietro, bisogna correre, il primo doppio giro? un suicidio di massa! Barcolliamo come ubriachi all’OktoberFest, il terrore sul nostro volto ci accompagna per tutto il minuto e venti di paura. In qualche modo restiamo in piedi, finisce la musica, ringraziamo il Signore e usciamo… Delusissimi, molto agitati e per niente soddisfatti del nostro lavoro. Ma domani è vicino, troppo vicino…

I balli si susseguono veloci e pochi sono soddisfatti… anche qui, per fortuna non ci si sente soli. E come disse Rossella O’Hara: “domani è un altro giorno”.

Il domani di cui sopra è sabato, incontro in teatro alle 18, noi arriviamo alla spicciolata, decisamente poco allegri visto l’esito della sera prima, ma sempre per citare chi ne sa a palare: “the show must go on”, ci rintaniamo in una specie di teatrino, senza palco e proviamo, proviamo e proviamo… niente scherzetti, niente battute, musi lunghi e determinazione. I nostri maestri ci danno qualche dritta, gli ultimi consigli e aggiustamenti, sta salsa è più complicata della passata di pomodoro (battutaccia).

Ormai il tempo stringe, arrivano i miei “fans”, esco per un saluto veloce prima di bardami da balena bianca, non so perchè ma mi prende l’ansia, l’agitazione del “prima che succeda un macello”… torno di corsa nei camerini, dove il vociare, il via vai, tutti indaffarati a cambiarsi e, non essendo delle star, questo avviene in promiscuità, scandalo!! No, perchè siamo tutti consapevoli che ci stiamo bardando da idioti, quindi nessuno fa caso al proprio vicino. Riassumo le sembianze del cocomero albino e sono bella pronta al “su il sipario si va in scena!”.

Ore 21:00 e a musica sale..

Il resto è MUSICA, ENERGIA, ATTESA, ANSIA E VITA!

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