Expo… e il mondo si trasferisce a Milano…

by Sandra

… e sulla A8!!

Ci siamo, mancano 3 giorni alla grande inaugurazione, Milano è in fermento e i più si aspettano un colossale fallimento, mentre l’altra parte corre e “fa andrà i man” per finire il finibile; asfaltano, mettono cartelli, spalano fango, piantano fiori  e fanno strisce a terra. Milano si fa più bella per accogliere i suoi ospiti, ma… ma per chi a Milano ci vive e ci lavora sta per cominciare un delirio che durerà 6 mesi, si litigherà per un posto sui mezzi pubblici, i parcheggi saranno più che selvaggi e le code diventeranno chilometriche.

Io ho un posto in prima fila: 10 piani sopra al sito dove si svolgerà l’evento e da gennaio è un continuo andare e venire di mezzi e gente, lavorano con il sole, la pioggia, la neve e il vento. I padiglioni sono cresciuti come funghi, un’ora dopo l’altra e poi, una sera tornando a casa, si accende tutto di colore e ti trovi a pensare: “mi sa che anche questa volta ce la facciamo”!

Certo il quartiere che sarà l’accesso dell’expo è ancora informe, i ruderi di vecchie aziende o gli scheletri di hotel mai finiti, non sono belli da vedere, il fango e i sensi unici a singhiozzo non sono proprio il biglietto da visita migliore, ma d’altronde noi italiani siamo fatti così: sappiamo dare il meglio solo sotto pressione e in un mese può nascere un sottopasso, 5 stazioni della metro e far si che 3 corsie su una delle arterie più trafficate del paese si duplichi.

Una settimana fa la “mia” autostrada contava 3 corsi per senso di marcia, beh, da ieri le corsie sono praticamente 5 per senso di marcia ed è nato uno svincolo degno delle freeway californiane, sbalorditivo!

Insomma se sarà o meno un successo solo il tempo potranno decretarlo, per ora si osserva con le mani dietro la schiena e tutti diventano degli ingeneri edili ed esperti membri onorari del genio civile.

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