I giorni post vacanza in compagnia sono sempre una fregatura, ti ritrovi sola nel silenzio della tua casina ordinata e pulita, il caos della compagnia è solo un ricordo, un bellissimo ricordo. Ma passare da 8 a 1 dalla mattina alla sera è difficile, soprattutto per un animale da combriccola come sono io.

Il bello è che io odio il caos in casa, la roba in giro, buttata a caso, gli orari approssimativi di pranzo, cena, colazione, sveglia e quant’altro, ma poi quando queste cose vengono a mancare mi prende una malinconia assurda, solo il mio divano è in grado di consolarmi.

Insomma le vacanza di Natale sono andate benissimo, mi sono divertita, ho dimenticato le preoccupazioni di tutti i giorni, la fatica del lavoro, i litigi coi colleghi, la routine della vita e il cibo insipido, ma domani è martedì 7 gennaio e si torna alla vita di tutti i giorni, addio DMAX ad ogni ora, addio serate sonnacchiose ammassati sul divano, addio alle stronzate ad ogni ora… Basta perché così diventa pure peggio per cui andiamo oltre.

Domani mattina sveglia alle 7:15, colazione, preparazione schiscetta e via verso l’ufficio, dove prevedo: scrivania sommersa di cartaccia, telefono infuocato, mail a nastro e tutto il corollario di stronzate che ne seguono. Finito il lavoro devo andare a fare la spesa, solo “roba da dieta”, perché chi ben comincia è già a metà dell’opera.

Ok, ho scritto una marea di stronzate, colpa dell’eccesso di zucchero e cibo, torno a deprimermi in compagnia del mio divano..

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9 commento

ilcampanello 07/01/2014 - 13:53

Per me è stata la stessa cosa! Tanti amici, tanto semplice divertimento e ora si ricomincia. Però devo dire che quest’anno non sento una grande nostalgia. Sono fiducioso della compagnia che avrò durante tutto l’anno (o almeno spero!)

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Sa 07/01/2014 - 22:15

mi piace questa filosofia del poi, ma non so se riesco a farla mia.
Grazie per essere passato di qui..^__^
Sa

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Sa 09/01/2014 - 18:19

Io non sono ancora uscita dalla malinconia post caos! Sono un po’ sospesa.. Speriamo passi!

Intanto lavoro..

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ilcampanello 12/01/2014 - 16:45

Passerà sicuramente. Ma intanto, cerca di ricreare quell’atmosfera con amici e ospiti.. non sarà la stessa cosa ma potrai passare serate piacevoli. E intanto si lavora..

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Sa 12/01/2014 - 19:40

Si si, infatti venerdì serotina in compagnia: pizza e giro in centro alla ricerca di un pub, tanto ridere!

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Daniele Bailo 09/01/2014 - 18:15

vari commenti:
1. animale da combriccola: fichissimo,mi piace questa espressione, me la rivendo sicureo.
2. il divano è un grande consolatore. Nella mia prossima reincarnazione sarò quell’animale mitologico mezzo uomo e mezzo divano… come si chiama… il il divanuomo? Il sofàggittario?
3. ma è una foto di roma quella in fondo alla pagina?
4. per quanto mi riguarda, il rientro al lavoro è stato certamente traumatico per il cambio di abitutdini, ma certamente pieno di energie… dai facciamocela ‘pijà abbene’ come si dice a roma.

ciao e buon inizio!

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Sa 09/01/2014 - 18:18

La foto non è mia e l’ho rubata da google, sorry! Ma mi piaceva, mi sembrava adatta…

Sofaggitario mi piace tantissimo, ne voglio uno anch’io, anche se per ora resto l’animale di cui sopra.

Al lavoro direi che l’umore è sintetizzabile con “uff” per cui fai te (milanese stretto).

Ciao a te e buon inizio, visto che io mio fa abbastanza schifo!

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farefuorilamedusa.com 12/01/2014 - 23:58

Un’apologia del divano è esattamente ciò che ci vuole dopo l’ “orgia” di zuccheri di natale e suoi derivati. D’altra parte l’inevitabile caos post caciara andrebbe differenzato dal caos da scazzo/noia/depressione.
Dai, Sandra! Tu puoi elaborare le diffrenze e rimandare la noiadepressiva. Insomma goditi il casino e guardalo, osservalo dall’alto e no dal basso. Cacchio, sei tu che comandi, e sono oggetti fuori posto ma solo perché la festa è finita. Se è ancora festa anche dentro di te per un attimo. si tratta di ricaricare il gioco. Quando da piccolo giocavo a lanciare i cappelli di mia madrea fuori dal balcone di casa al quarto piano. Mi godevo il loro volo che durava cinque minuti al massimo.. Vederli per terra in piazza era assistere a una situazione caotica che andava risistemata per poter passare al secondo lancio, ma quanto er palloso scendere 4 èiani a piedi senza ascensore, raccoglie tutti i cappelli e riportarli su per ricominciare? Molto. Senza considerare che bisognava far tutto di fretta prima dell’arrivo di mamma. Eppure l’entusiasmo era sufficiente a ricominciare. Insomma, manteniamo quelle du o tre stille di “gioventù” che sappiamo sanno gestire tutto al meglio, dico io. Abbracci e tutto il resto! 🙂

Ben

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Sa 13/01/2014 - 08:39

Caro Ben,
questa dei cappelli è proprio una figata, io dal bancone lanciamo di tutto ed era bellissimo veder volare, atterrare e volare di nuovo le cose, ma avevo l’ascensore e forse il gusto un po’ si perdeva.
Comunque va meglio rispetto a quando ho scritto, sto prendendo il ritmo giusto..
A presto!
Sa

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