Malesia & Singapore Freakstyle: il viaggio

by Sandra
Come dicevo nel post precedente, questa estate ho fatto un viaggio, ma ora è giusto condividere il programma dello stesso.
La dentizione è stata Malesia e Singapore, zaino in spalla, con Vagabondo Viaggi e 15 sconosciuti con cui condividere sia città che giungla all’insegna dell’avventura.
Partenza da Milano Malpensa il 7 agosto con un volo Qatat (scalo a Doha in piena notte per un paio d’ore) e arrivo l’8 agosto a Kuala Lumpur alle 15:30. Le prime pratiche disbrigate sono state: prelevare i contati e acquistare una tessera telefonica malese (Maxis ) poi,  due pulmini (prenotati appena arrivati in aeroporto), in un’oretta circa arriviamo al nostro Hotel (Frenz Hotel), dopo aver fatto rapidamente le camere e una doccia siamo già in strada per esplorare la città.
KL rispetto alle altre città asiatiche non è così caotica e chiassosa, inoltre l’ho trovata piuttosto pulita. Ci siamo diretti verso Chinatown dove si sperava di trovare un posto per mangiare, ma vista l’ora stavano già chiudendo tutti e ci siamo accontentati di un ristorante indiano o pseudo tale. Diciamo che il bello della cena è stato il primo vero approccio con gruppo, il cibo è passato un po’ in secondo piano.
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9 Agosto
Prima vera giornata di ferie e di viaggio, ora si che si fa sul serio. Io mi concedo una bella colazione nello Starbucks a 300 mt dall’hotel: caramel macchinato d’ordinanza e la giornata parte alla grande!
Prendiamo il treno (stazione sempre a pochi passi dall’hotel) che in meno di mezz’ora ci porta alla Batu Caves, sito interessante per la sua particolare conformazione rocciosa che ha fatto di queste caverne un luogo di culto induista. Vi consiglio, arrivando dalla stazione di dirigervi subito verso il fondo del sito, dove svetta un’altrissima statua dorata, e da dove partono i 297 scalini e una miriade di scimmie che vi separano dall’ingresso della grotta (le grotte che incontrate prima richiedono il pagamento del biglietto d’ingresso, l’ultima no). Da qui si “ascende” alla grotta principale, dove sono sistemati degli altari votivi. Vi ricordo di non arrivare “svestiti”, in qual caso verrete agghindati a dovere da tre simpatiche signore, inoltre, se volete fare opere di bene potete prendere due secchi di ghiaia e portarli fino in cima, i muratori che stanno ristrutturando le caverne ve ne saranno eternamente grati.
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Poi si torna in città e andiamo nuovamente a Chinatown ma ci dedichiamo al Market center dove si trovano tanti negozietti carini e un food court interessante, dove decidiamo di pranzare. I food court saranno una costante nel nostro viaggio, sono insiemi di baracchini che forniscono varie tipologie di cibo, condividendo tavoli e sedie. Io mi dirigo verso il cibo cinese per una scelta di più o meno piccantezza, dove trovo degli ottimi ravioli al vapore a base di pesce, verdure e carne alla modica cifra di pochi euro. Torneremo in questo posto anche l’ultima sera e avrò modo di assaggiare un piatto di noodles stratosferici!
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La giornata poi procede con la visita di alcuni templi e moschee. Sempre vicino a Chianatown si susseguono alcuni dei templi più interessanti di Kuala Lumpur, tra cui lo Sri Mahamariaman Temple, il più antico tempio Hindù della Malesia ancora in funzione, e  il Guan Di Temple (taoista) nel quale è custodita una spada si 59kg che pare renda chi la tocca fortunato e protetto.
Finita la parte culturale decidiamo di avviarci verso i Botanic Garden, una bella passeggiata per raggiungerli, ma decisamente molto belli, peccato che ci ha colto di sorpresa un bel monsone. Tornati fradici in hotel ci sistemiamo velocemente perchè alle 20:15 avevamo prenotato, dall’Italia, la visita alle Petronas Tower. In qualche modo arriviamo e possiamo iniziare la vista che prevede foto di rito dei partecipanti e spiegazione del sito.
Le due torri sono imponenti e svettano luminose nella notte (alle 20:15 è già buio pesto). La città dall’alto è strepitosa, inoltre riusciamo a vedere anche la torre della televisione, più alta delle due torri, ma molto meno caratteristica.
La visita dura un’oretta e prevede la passeggiata sul ponte che le collega, una fermata all’ultimo piano con vista!
Poi la fame si fa sentire e, sbrigate le foto di rito, andiamo nella zona dei locali “all’occidentale” dove andiamo a mangiare in un pub irlandese (nostalgia del fresco viaggio dello scorso anno…).
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10 Agosto
Oggi lasciamo Kuala Lumpur per raggiungere con un comodo bus (circa 2h traffico permettendo) la città coloniale di Malacca. Molti dei miei compagni di viaggio non hanno apprezzato questa sosta, a me invece è piaciuta molto questa città dal gusto cino-portoghese, con le sue case basse coi tetti spioventi e gli azulejos a decorarle. Perdersi tra le viuzze è stato bello soprattutto perchè si potevano ammirare gallerie d’arte e templi, tutti autentici e molto interessanti.
La giornata è passata passeggiando senza fretta per poi finire a bordo di un trabiccolo anfibio che ci ha fatto vedere la moschea sul mare, assolutamente sconsigliato.
Qui ci tengo inoltre a segnalare l’hotel in cui abbiamo soggiornato, che in stile con la città, proponeva una sistemazione davvero originale, guardare per credere (The Rucksack Caratel).
La sera torniamo in centro (distavamo veramente poche centinaia di metri) e mangiamo in un ristorante molto lussuoso lungo il fiume), invece a pranzo abbiamo mangiato in una caffè/galleria d’arte molto caratteristico, il Calanthe Art Cafe.
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11 Agosto
Siamo di nuovo in viaggio, prossima destinazione Singapore. Il viaggio in bus è piuttosto agevole, il problema sorge quando arriviamo in frontiera, qui tocca prendere gli zaini sia per uscire dalla Malesia che per entrare in Singapore, il tutto salendo e scendendo scale, sperando che il bus ci aspetti dall’altra parte. Inoltre l’ingresso a Singapore mette un po’ di strizza, visto che tutti sappiamo cosa succede in Airport Security e visto che la politica del posto è molto severa sia in fatto di sigarette che di chewingum! Quindi occhio a cosa avete in valigia. Per fortuna non siamo contrabbandieri e quindi disbrigate le operazioni proseguiamo verso la città, dove veniamo “scaricati” in un parcheggio in pieno cantiere. Qui decidiamo di mangiare in un centro commerciale dove preleviamo la nuova valuta e cominciamo a capire di essere in una città molto diversa dalle precedenti.
Coi alcuni taxi raggiungiamo il nostro hotel (Hotel 81 – Heritage) a ridosso di Arab street e a pochi passi dalla fermata della metro di Nicholl Highway e Bugis (ogni tratto della metro a prezzi diversi, noi abbiamo deciso di fare la tessera turistica che vale per uno, due o tre giorni, abbiamo fatto quella da 24h che costa 36 dollari singaporegni, ma 10 te li restituisco quando riporti la tessera, la quale si può fare solo in due stazioni, una è Bugis) da cui è possibile spostarsi agilmente in tutta la città. Inoltre a pochi metri dall’hotel abbiamo il nostro sturbucks di turno utile per colazioni buone e tradizionali.
Sistemati i bagagli decidiamo di andare subito a vedere i Super Tree a Marina Bay Garden.
Uno spettacolo da lasciare senza fiato!!
Il parco è aperto al pubblico, si pagano gli extra, come la passeggiata sulla passerella sospesa, che sarà il nostro obbiettivo del pomeriggio.
Trovare la biglietteria non è stato semplice, ma una volta individuata siamo saliti rapidamente per goderci uno spettacolo davvero da togliere il fiato. Il parco è immenso e ricco di fiori stranissimi, tra cui un viale ornato di fiori di vaniglia, da leccarsi i baffi.
Una volta scesi ci siamo concessi un po’ di relax sdraiati sul prato e poi abbiamo proseguito l’esplorazione attraverso al Marina Bay sands e siamo arrivati dal lato opposto, passando attraverso il centro commerciale super lusso, che si cela nelle viscere della barca sospesa.
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Lo spettacolo anche qui è mozzafiato, lo skyline di Singapore fa invia a quello di NY, seppure con grattacieli più bassi. Anche qui foto di rito, ma poi la pancia chiama e, superato il ponte che riproduce il DNA umano, ci fermiamo in un hawker con vista sulla bay dove una decina di bancarelle offrono cibo in abbondanza a prezzi ragionevoli. Anche qui ci sono tavoli e sedie in comune e uno stand che vende bevande per tutti.
Non arrivate troppo tardi se no dovrete aspettare un po’ per trovare un posto dove sedervi.
La serata è poi proseguita davanti ai super Tree (ore 20:45 spettacolo di luci e musica), anche se in posizione defilata, buttati su un altro prato, un sogno davvero.
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12 Agosto
Sveglia con calma, ma poi si parte belli lanciati per vedere quanto più possibile della città. Prima tappa Arab Street e la bellissima Moschea dalla cupola dorata, pare uscita da Mille e una Notte! Da qui prendiamo la metro e andiamo a Little India e il paesaggio muta nel giro di pochi km. Infatti usciti dalla metro ci si trova davvero in India, senza forse il caos e le puzze tipiche di quei luoghi.
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Gironzoliamo nel quartiere fino ad arrivare al tempio induista di Sri Veeramakaliamman (dedicato alla dea Kali) dove sta per avere inizio il rito di preghiera, ci sfiliamo le scarpe e ci buttiamo nella mischia!
Una volta usciti dal tempio vorremmo vedere altro, ma il tempo minaccia acqua, per cui prendiamo nuovamente la metro e andiamo a Chinatown, dove entriamo nel primo ristorante per placare la fame e aspettare che spiova.
Una volta finito di pranzare (niente di che forse era meglio andare a cercare l’hawker di turno), ci immergiamo nel quartiere gironzolando senza una vera meta, ma questo ci pota a visitare un tempo Buddista in stile cinese bellissimo (Buddha Tooth Relic Temple) e un tempio Induista, nel mentre però approfittiamo di una Kopiteria (caffetteria), per una breve sosta.
Da li proseguiamo verso i Botanic Garden, sempre con la nostra metro ci spostiamo rapidi verso questo nuovo giardino, meno spettacolare del Marina Bay Gardens, ma sicuramente suggestivo. Infatti alcuni angoli del parco sono adibiti a giardini a tema: essenze, veleni, foresta pluviale, orchidee e via dicendo. Noi decidiamo di passeggiare senza meta, solo perchè abbiamo dei problemi di orientamento, e raggiungiamo il giardino dei veleni, ma è chiuso al pubblico, si accede solo con una guida. Allora proseguiamo fino ad una bella fontana dove decidiamo di immergere i nostri stanchi piedi in cerca di refrigerio!! Ma anche l’acqua è calda come il clima…
Dopo il parco ci spostiamo all’Holland Village dove ci accoglie, secondo la guida uno dei migliori hawker di Singapore, purtroppo non è tempo di cibo e decidiamo di tornare in hotel e affrontare la lavanderia a gettoni (ma questa è un’altra storia e fa anche parecchio ridere!!!).
La cena la consumeremo nuovamente al Marina Bay.
13 Agosto
Ultimo giorno a Singapore, pronti partenza via! La mattinata trascorre veloce visitando la zona davanti al Marina Bay (il lato del Merilion), tra alberghi vecchio stile e alti grattacieli moderni, poi ci spostiamo nel quartiere dei moli lungo il fiume (Quay), ma qui forse era meglio venire per cena, quando i locali sono tutti aperti. La passeggiata è molto interessante e carina, ci permette di vedere un altro lato della splendida città giardino.
Nel pomeriggio io decido di spingermi fino al Changi Village, un luogo senza tempo, molto diverso da tutto il resto di Singapore, qui si respira un’aria più vera e genuina. Ma è tardi e devo tornare in hotel per prepararci alla nottata in autobus, destinazione: giungla!!
Il bus parte in orario a poche centinai di metri dal nostro hotel, ma dopo pochi km ci troviamo in frontiera e qui inizia nuovamente la trafila di sali e scendi, senza intoppi ripartiamo.
Il viaggio lo definirei surreale, l’autista è un pazzo, ma per fortuna riusciamo ad addormentarci, per poi svegliarci in mezzo al nulla, in una presunta autogrill malese che vi lascio solo immaginare!
Per fortuna c’è il cambio autista e questo ci fa arrivare vivi a Kuantan dove veniamo trasferiti su un altro bus che ci porta finalmente a destinazione: Taman Negara, giungla!
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Il resort (Xcape Resort) che ci ospita è enorme e la stanza pulita e confortevole, peccato che la vedremo solo nel pomeriggio.
14 Agosto
Arrivati a destinazione, ci sistemiamo un pochino approfittando della stanza per lasciare i bagagli, ma visto che le camere non sono pronte, decidiamo di andare in perlustrazione del luogo. Kampung Kuala Tahan è un villaggio di poche baracche, alcuni B&B e sietemazioni spartane, poi ci sono un paio di uffici turistici che organizzano gite ed escursioni nella giungla, due lavanderie e qualche ristorante (alcuni sono sul fiume, adagiati su delle chiatte). Dopo alcune consultazioni decidiamo di affrontare subito la passeggiata sui canopi walkaway per poi prendere la barca e fare una giro lungo il fiume.
Andiamo per tanto sull’altra sponda, l’ingresso del parco, qui c’è un enorme resort molto bello e poi la biglietteria dove fare i permessi per l’ingresso al parco e per poter fare le foto; recuperato quanto serve ci avviamo verso il camminamento tra gli alberi, dista 1,9km dall’ingresso, la passeggiata è su delle passerelle, per la maggior parte in piano serpeggiando tra la fitta vegetazione, ma sul finire, gli ultimi 200 metri si sale per una scalinata e ammetto che arrivata in cima ero morta!
Dopo aver ripreso fiato saliamo sulle passerelle: fenomenale! I ponti tibetani a corde si snodano nel folto della giungla a 45 metri di altezza e si collegano attraverso delle piattaforme ancorate agli alberi. Urlare come Tarzan viene quasi naturale.
Si torna alla base e dopo aver pranzato nel ristorante del resort (non il nostro!), attraversiamo di nuovo il fiume e aspettiamo le barche che abbiamo prenotato tramite l’ufficio del turismo. Una volta arrivate si parte per una gita secondo me spettacolare che vi porterà nel folto della giungla, dove, dopo una 20ina di minuti di passeggiata potete anche fare il bagno alle cascate! E come amavamo dire noi: COLERA!!!
Per le 18 siamo di nuovo in hotel e prendiamo possesso delle stanze e dopo esserci dati una sistemata torniamo al fiume per cena, scegliamo il primo ristorante sul fiume (dalla ripida discesa prendere il sentiero subito a destra dopo aver lasciato alle spalle le costruzioni del villaggio), vi consiglio di non tardare molto sull’orario perché poi non c’è più nulla da mettere sotto i denti. Il menu è un mix di cibo indiano e cinese, come in tutta la Malesia, non si mangia male, ma meglio non guardarsi troppo attorno :-p.
15 Agosto
Il mio ferragosto comincia con molta calma, infatti io e altre due compagne di viaggio, rinunciamo al trekking della giungla, preferendo una giornata sonnacchiosa ai margini del parco. Dopo una bella colazione in hotel mi dedico alla perlustrazione del villaggio, che mi occupa più o meno un quarto d’ora! Poi decido di tornare in hotel e riposare un pochino, mentre per pranzo prendiamo la nostra barchetta e andiamo al resort del giorno prima, dove gustiamo un ottimo pranzo, poi si torna in hotel per un bel pisolino al fresco dell’aria condizionata.
Il resto del gruppo invece è partito per un’avventura di 18km nella giungla, al loro ritorno sono piuttosto stanchi e provati, soprattutto per via della terribile umidità.
A cena decidiamo di tornare sul nostro ristorantino.
16-19 Agosto

La mattina del 16 agosto è di nuovo ora di partire, sarà una giornata di trasferimento che ci porterà in paradiso! Saliamo sul bus e lasciamo così la giungla.

Il viaggio è piuttosto comodo, facciamo una rapida sosta per un pasto frugale perché alle 16 abbiamo la barca che ci porta sull’isola (Puala Perhetian Kecil, la più piccola delle due isole) dove trascorreremo i prossimi 3 giorni. Arrivati a Kuala Besut ci imbarchiamo, sistemiamo gli zaini, e via, veloci e sobbalzanti verso la nostra destinazione! Il viaggio in barca dura tre quarti d’ora circa, circondati da un mare cristallino e caldissimo; la barca, dopo un momento di suspance visto che voleva scaricarci in mezzo alla baia, finalmente approda al molo e ci scarica senza troppi complimenti.

Da qui togliamo le scarpe e ci avviamo verso il nostro hotel che sta esattamente dalla parte opposta della spiaggia!

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Alloggiamo al D’Rock Garden Chalet, non lasciatevi ingannare dall’esterno, dentro non è nulla di che, ma con un gran potenziale inespresso. La posizione è splendida e silenziosa, arroccato sul fianco della collina al margine meridionale di Long Beach, dalla reception si apre un’ampia terrazza (con ristorante) da cui godere una magnifica vista su albe e tramonti, peccato che i bungalow siano molto spartani ma soprattutto non pulitissimi. Non importa, in qualche modo ci si organizza e passa la paura.

Qui faremo vita da spiaggia, quindi: sole, mare, snorkeling, grigliate di pesce e ozio allo stato puro!

Quindi vi do qualche dritta per “sopravvivere” sull’isola: ricordatevi di portarvi i contanti, perché sull’isola non ci sono bancomat (solo in uno dei resort più grandi strisciano la carta in cambio di contanti, ma la commissione è imbarazzante), andate a cena presto così da trovare dell’ottimo pesce, se decidete di bere birra vi consiglio il baracchino appena sotto il D’Rock, mentre se volete ballare lasciatevi guidare dalla musica del locale dove dei ragazzi fanno dei giochi con i fuoco e, ultimo consiglio: occhio a borse, marsupi e zaini, purtroppo ci sono delle mani leste in giro!

Noi ci siamo rilassati e goduti questo panorama, solo il terzo giorno ci siamo lanciati in un giro dei punti più famosi e adatti allo snorkeling, noleggiando una barca. Io purtroppo non sono stata bene così, dopo il pranzo al villaggio dell’isola, con un taxi boa sono tornata alla base.

 

20 Agosto
E’ arrivato il momento di lasciare l’Isola e tornare alla civiltà di Kuala Lumpur, quindi riprendiamo la nostra barchetta e poi il nostro pulmino in direzione Kota Baru, dove prenderemo un volo che in circa un’ora ci porta a destinazione.
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Il volo è in ritardo, ma noi siamo determinati a non farci guastare l’ultima serata tutti insieme, quindi, arrivati a destinazione corriamo in centro, sempre al Frenz Hotel e, mentre chi deve riprendere l’aereo da li a poche ore fa una doccia, noi decidiamo dove andare a cena. La scelta cade sul nostro amato Central Market!
La serata è la conclusione perfetta di un viaggio stupendo e indimenticabile!!
Poi arrivano i saluti…
Noi milanesi, ripartiamo per l’Italia il 21 agosto, assonnati e un po’ tristi torniamo in aeroporto dove un volo Qatar Airways ci porta prima a Doha e poi a Milano.
Ora veniamo al ringraziamenti: in primis la nostra VagaDoc Livia che ha organizzato e gestito questi 15 pazzi viaggiatori, facendo in modo che tornassimo a casa tutti sani e salvi, poi un abbraccio ai 15 di cui sopra (ma per quello vi rimando al post precedente) e per finire  ringrazio i paesi che ci hanno ospitato e le persone che abbiamo incrociato lungo il nostro cammino!!
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8 commento

Paola 15/12/2017 - 15:13

Freakstyle è una definizione fantastica ahahah adoro!

Reply
Sandra 16/12/2017 - 10:52

ma non è farina del mio sacco purtroppo! :-p

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Valeria 29/12/2017 - 20:06

Un itinerario molto bello e avventuroso! Quelle Batu Caves mi ispirano moltissimo!

Reply
Sandra 29/12/2017 - 20:07

E’ stato un bellissimo viaggio in tutti i sensi.. un itinerario vario e molto intenso!

Reply
anna 09/03/2018 - 10:38

Bellissimo viaggio e interessanti le indicazioni. siccome sto partendo per Singapore, volevo avere qualche consiglio di giri da fare e dove mangiare. Quindi grazie, tutte info utili. Una domanda? ma è sicuro mangiare il cibo di strada o meglio optare per ristorantini ? grazie ancora Anna

Reply
Sandra 10/03/2018 - 15:14

Ciao Anna! allora a Singapore vai tranquilla con il cibo da strada, ti renderai conto che è una città molto pulita in tutto, sarà semplice fidarti solo del tuo gusto per scovare poticini dove mangiare!

Reply
laura 26/01/2019 - 12:08

Un viaggio davvero meraviglioso! Non sono mai stata nel sud-est asiatico, ma continuo a vederne foto un po’ ovunque…appena mio figlio sarà un po’ più grande magari riuscirò a coinvolgerlo e ad organizzare qualcosa.

Reply
Sandra 26/01/2019 - 12:16

Oh Laura!! Eri finita nello spam accidenti! Spero di aver rimediato. Allora l’Asia è un mondo a parte ma va visto, perchè è davvero incredibile cosa riserva al viaggiatore. Io consiglio la Cina, perchè mi sono resa conto che è un bel mix di questo mondo.

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