Irlanda on the road – contromano circumnavigando l’isola di smeraldo

by Sandra
Irlanda on the road

Malpensa – foto di rito

E poi decido di rinunciare alla vacanza esotica di rito per tornare un Irlanda on the road, ma questa volta è un viaggio fatto ad hoc per i miei genitori, che avevano una gran voglia di concedersi un po’ di fresco e un bel viaggio.

Irlanda on the road: 50 sfumature di verde

Ho programmato con cura i 16 giorni a nostra disposizione e siamo partiti l’11 di agosto, con Aer Lingus da Milano Malpensa (dopo aver lasciato la macchina al P4 dell’aeroporto, perché acquistando il posto con largo anticipo si risparmia parecchio e non ci sono problemi di navette etc).

Il volo purtroppo è un pochino in ritardo, per cui arriviamo a mezza notte a Dublino, ma grazie al transfer gratuito dell’hotel scelto (Hotel Bewleys Dublin Airport) arriviamo in fretta nella nostra spaziosissima camera.

La mattina di buon ora, sempre grazie alla navetta dell’hotel, torniamo in aeroporto e al banco della Hertz, in pochi minuti mi consegnano le chiavi di una nuovisisma golf plus blu.

Si parte!

Destinazione Belfast.

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Titanic Museo

Arriviamo per ora di pranzo, raggiungiamo subito l’hotel scelto da casa (ETAP) che si trova a pochi passi dal centro e con una comoda fermata del bus Sightseeing, lasciamo l’auto del silos e partiamo alla scoperta della città.

Il tempo non è dei migliori, ma riusciamo a vedere tutti i principali punti d’interesse e ci concediamo 4 passi nel centro.

Per cena invece optiamo per il The Crown Liquor salgono, il pub più vecchio della città dove assaggiamo il primo fish & chips della vacanza.

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Interno del Crown

Dopo una notte un po’ movimentata, la mattina di buon mattino recuperiamo l’auto e facciamo ancora un giro per le vie della città per rivedere i murales con maggior calma, poi si parte lungo a A2 più conosciuta come la Causeway Coustal Route.

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Spiagge kilometriche

Assaporiamo la vista e ci fermiamo qui e la per le foto e quattro passi sulle spiagge bianche che si aprono a ventaglio tra un promontorio e l’altro.

Poi nel primo pomeriggio arriviamo a visitar center delle Giant’s Causeway, c’è un sacco di gente, ma troviamo parcheggio e in pochi minuti siamo già sul pulmino, che con una sterlina, ti porta al centro del selciato (si può fare a piede, è una passeggiata semplice e molto suggestiva, ma la mia mamma non riesce a camminare molto e preferiva risparmiarsi per gironzolare tra i pinnacoli di roccia).

Il sole ci accompagna nella vista, fa quasi caldo.

Dopo un’oretta circa decidiamo di tornare verso la macchina, perché per sera dobbiamo essere a Derry (o Londonderry). Però lungo la strada facciamo comunque una tappa per vedere il Dunluce Castle, due foto e di nuovo in macchina.

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Il selciato dei giganti

Arriviamo piuttosto tardi per gli standard locali per cui ci affrettiamo ad andare a cena, il rischio di trovare tutte le cucine chiuso non è da sottovalutare!!

Troviamo in extremis un bel pub e ci tuffiamo nel classico spezzatino alla Guinness, un’istituzione in tutto il paese. Dopo cena facciamo un giro sulle mura e poi torniamo in hotel (Travelodge).

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Murales in Derry

Il 14 agosto parte con una super colazione nel locale sotto l’hotel (lavazza per tutti) e poi ci dirigiamo al Memorial del Bloody Sunday, dove i murales ci colpiscono e il cielo grigio e uggioso rende tutto molto vivido e intenso.

Passeggiamo tra le case e le vie che sono state lo scenario di quel terribile massacro, questa volta non entreremo nel museo (è stato temporaneamente spostato di qualche metro per ristrutturazione del sito)…

La pioggia ci accompagna nella Repubblica d’Irlanda, fino a Donegal Town, dove finalmente spunta il sole.

Visitiamo il castello e la chiesa vicina, poi la fame ha il sopravvento e andiamo a pranzo al The Olden Castle Bar, locale caldo e molto accogliente dal menu ricco e tradizione!

Rifocillati e soddisfatti si riparte per Sligo, dove ci aspetterà un gran festival di musica e artisti di strada, trovare un b&b non è stato semplice ma troviamo una sistemazione niente male a pochi minuti dal centro a piedi (Innisfree B&B).

Sistemiamo i bagagli, lasciamo papà a schiacciare un pisolino e io e mia mamma andiamo verso Easkey, per ammirare la forza dell’oceano.

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Easkey

Recuperato papà ci avviamo verso il cento e ci buttiamo nella mischia.

La cittadina è bellissima, la musica la rende molto irlandese direi.

Girovaghiamo tra le strade del centro, la cena è frugale, ma preferiamo starcene ad ascoltare i molteplici concerti che si incontrano ad ogni angolo. Stanchi e soddisfatti torniamo verso “casa”.

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Scorcio di Sligo

Ferragosto, destinazione Galway!

Ma il tempo è decisamente autunnale, quindi felpa e giubbotto.

La strada si inerpica una curva dietro l’altra in un paesaggio stupendo, mentre il tempo muta e il cielo si fa azzurro, poi di nuovo grigio.

Il Connemara ci regala davvero un viaggio piacevole e un pranzetto niente male, infatti decidiamo di fermarci ad un baracchino lungo il Connemara Loop (sui margini del Killary Fjord) che offre cozze, vongole, cannocchiette e ostriche fresce per pochi euro! Uno dei migliori pasti di tutto il viaggio.

Lungo la strada ci fermiamo a vedere la Kylemore Abbey, suggestiva davvero

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Kylemore Abbey

Arriviamo in serata in città, ma abbiamo il B&B già prenotato per cui, nessuna ricerca.

Alloggiamo al Knockmoy House B&B, la signora che lo gestisce è splendida e ci fa sentire subito a casa, sistemiamo i bagagli in due comode camere con vista sul giardino fiorito..

Non perdiamo altro tempo e andiamo in centro (la nostra sistemazione non è vicinissima), dove ci concediamo una bella passeggiata tra la miriade di ristoranti, pub e negozzietti che si snodano lungo la via pedonale, un posto decisamente divertente e vacanziero. Una cena niente male e poi altri passi verso il molo e ritorno al B&B. 

La giornata del 16 agosto parte di buon mattino perché bisogna arrivare alla Cliff of Moher prima delle orde di turisti e pullman, ma lungo la strada ci concediamo una sosta per vedere (da fuori) il castello di Dunguaire che somiglia molto allo scozzese Eilean Donan Castle.

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Cliff of Moher con il sole

Poco prima di mezzo giorno arriviamo al Visitor Center delle Cliff, con un bel sole, ci avviamo lungo le pendici per una piacevole passeggiata rimirando le meravigliose scogliere e la loro maestosità.

Prima di tornare alla macchina facciamo anche un interessante percorso all’interno del visitor center, dove viene raccontata la genesi del sito e, per concludere, il negozio di souvenir che non guasta mai!

Riprendiamo la strada verso sud, direzione Tralee, tramite l’imbarco a Killimer, dove ogni mezz’ora, per un viaggio di 15 minuti scarsi, si raggiunge Tarbet senza dover passare da Limerick.

Arrivati in città scopriamo che è il primo giorno dei festeggiamenti per il festival della Rosa di Tralee, quindi….. tanta, tantissima gente e pochissimi posti per dormire!!

Inoltre si mette a diluviare, non piovere, diluviare proprio, così tra ombrello e impermeabile mi lancio alla ricerca di un B&B, solo al 6 tentativo troviamo una sistemazione veramente niente male (Gurrane B&b), non in centro, ma sulla strada che arriva proprio al parcheggio più comodo.

La sistemazione è comoda, pulita e la padrona di casa gentilissima e molto disponibile per non parlare della colazione a lume di candela.

Comunque ci uniamo ai festeggiamenti, ma date retta, non andate a Tralee durante il festival perché c’è tantissima gente, anche con il diluvio, e si può mangiare o nei baracchini per strada o solo in alcuni ristoranti accreditati, inoltre il parco con il roseto è invaso dal palco…. pessima decisione fermarsi qui, ma cerchiamo comunque di farci qualche passo in centro e l’atmosfera comunque ci ripaga dei vari disagi.

Dopo la pioggia battente di ieri, la “non pioggia” di questa mattina ci solleva un po’ il morale, per cui si parte, destinazione Dingle Penisola!

Non ci sono stata nei viaggi precedenti, per cui sono proprio curiosa di vedere questo posto che dai più viene definita: strepitosa!

La prima tappa è il Connor Pass, ma siamo nelle nuvole e il paesaggio pare lunare, tempo di fare qualche foto e ricomincia a piovere, ripartiamo verso la piccola città ma quando arriviamo la pioggia è decisamente insistente per cui decidiamo di procedere verso ovest lungo la penisola.

La pioggia cessa di disturbarci, lasciando un tempo si grigio, ma allo stesso tempo, ideale per gustarci il verde dei prati e l’oceano spumeggiante.

La strada è decisamente stretta, ci vuole un po’ di attenzione, ma se non si incontrano pullman si va via lisci (io ho vinto 2km in retromarcia…).

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Dingle Penisula

Arriviamo un po’ oltre a Ventry, ci fermiamo ad ammirare l’orizzonte passeggiando sul verde prato irlandese e poi…. ricomincia a piovere e noi ci avviamo verso Dingle e poi allunghiamo fino ad il piccolo villaggio di Annascaul per gustarci un ottimo fish&chips al South Pole Inn, dove oltre al cibo potete ammirare i cimeli dell’esploratore Tom Cream e del suo viaggio/avventura alla volta del polo sud appunto.

Finalmente esce il sole quindi torniamo a Dingle e facciamo una passeggiata lungo la marina, poi si riparte ala volta di Killarney.

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Cimeli all’interno del Pole Inn

Veloce sosta al Rivermese Harmony Inn e poi ci dirigiamo in centro e senza troppi complimenti ci infiliamo in un pub dove possiamo gustare una cena genuina a ritmo di musica irlandese in compagnia di alcuni avventori del posto.

Poi solito giretto per il centro, con lunga sosta in uno dei negozi di articoli di lana più grandi che abbia mai visto! Spettacolare!

Il 19 agosto il cielo è di un blu intenso mentre nuvole bianche che paiono panna corrono veloci e senza sosta, lasciando che il sole giochi a nascondino.

Decidiamo, dopo una mega colazione, di fare una piccola parte del Ring of Kerry, raggiungiamo il Ladies view ed essendo molto presto, non c’è nessuno al belvedere, così ci godiamo il panorama.

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Ladies view

Ripartiamo dopo poco e ci dirigiamo a Cork dove il tempo purtroppo è diventato grigio, ma non piove, prendiamo un bel bus turistico e ci gustiamo il giro della città, comodamente seduti (il giro dura un’ora circa e si parta davanti al English Market).

Finito il giro facciamo quattro passi in centro, poi riprendiamo la macchina e andiamo verso Cobh (piccola cittadina colorata, famosa perché qui a fatto scalo il Titanic nel suo primo e ultimo viaggio).

Troviamo posto per la macchina proprio davanti al mare, lungo una via animata di bar, ristoranti e hotel dal sapore antico, manca proprio solo il Titanic.

Ci dirigiamo verso il museo dedicato proprio a questo, ma purtroppo i tour sono tutti pieni fino a tardi e nessuno sarà in italiano, per cui desistiamo e andiamo a vedere il porticciolo, decisamente malandato, ma in compenso il parco vicino è un gioiello, ci godiamo il sole che torna e i fiori.

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Da dove partì il Titanic, cosa vuoi pretendere?

Il tempo corre veloce e noi abbiamo prenotato per due notte a Youghal per cui raggiungiamo la Evergreen House (non c’è sito, io l’ho trovato tramite Booking).

La sistemazione è modesta e la ragazza che la gestisce cerca di fare del suo meglio, è molto gentile e disponibile facendoci sentire a casa, la posizione però è stupenda, perché proprio dietro alla via delle case vittoria che danno su una spiaggia lunga costeggiata da una bella passeggiata.

Sistemiamo le nostre cose e andiamo cena, proprio in centro, o meglio al porto. Il pub “The Quays“(l’unico degno di tale nome nel paese) è accogliente e il cibo ottimo, tant’è che ci torneremo anche la seconda sera, quindi ci rilassiamo e ci godiamo un ottimo fish & chips.

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The Quays pub

Il nostro circumnavigare l’isola ha una battuta d’arresto, infatti per i prossimi giorni gironzoleremo qui e la tra Waterford e Wexford, ma andiamo con ordine.

Il 20 agosto, complice un tempo non proprio clemente, decidiamo di andare a vedere il Blarney Castle, reso famoso dalla leggenda sulla pietra dell’eloquenza (una gran menzogna).

Si rivelerà un posto ricco di magia e fascino, soprattutto la visita del parco, coi sui vari giardini, da quello incanto a quello dei veleni.

Camminiamo lungo i sentieri che si snodano attorno al castello e la casa padronale, poi decidiamo di mangiare qualcosa nelle stalle della tenuta, ma si mette a piovere e allunghiamo la pausa con una torta al caffè e un the caldo: divini!

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Questo non è il castello ma la residenza

Lasciamo il silenzio e la quiete di questo posto incantato per andare a vedere la Jameson Distillery, per la gioia di mio papà!

Infatti i miei faranno il giro guidato, mentre io mi godo il parco li fuori, li recupererò solo dopo più di un’ora e un po’ alticci (ci sono tre tipi di visita: il classico con un drink alla fine, quello con la degustazione dei Whiskey Jameson top e per finire quello con degustazione di Whiskey locali (non solo Jameson).

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Distilleria

Tornano al B&B, i miei vanno a riposare mentre io decido di concedermi una bella passeggiata lungo la spiaggia che vi dicevo più sopra, il sole è caldo, ma il vento decisamente no, ma si sta benissimo e camminare mi permette di “digerire” i km fatti in macchina, che ora come ora cominciano a pesare…

Poi mi trovo d’avanti a quello che era stato il b&b dove stetti nel 2003, durante il viaggio con la mia amica M. è in vendita ora, peccato…

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La Spiaggia fi Youghal

Cena al solito posto e nanna!

La mattina di buon ora ci rimettiamo in viaggio, di nuovo un tempo inclemente, direi il peggiore, ma non ci lasciamo intimidire e ci dirigiamo verso Dungarvan per vedere il castello, maestoso e spoglio e poi facciamo anche una tappa all’abbazia a picco sul mare.

Riprendiamo l’auto e la nuova destinazione è Tramore, dove arriviamo proprio nel mezzo di una bufera, ma ci sono persone che stanno facendo surf, noi restiamo infreddoliti e fradici fino al midollo a guardali, poi ripariamo verso uno dei fari più belli e suggestivi di tutta l’isola: Hook Lighthouse.

Con quel tempaccio pare di stare nel film “la tempesta perfetta”, suggestivo davvero. Intanto si è fatta l’ora di pranzo e decidiamo di mangiare nel locale sotto al faro, non fatevi ingannare dall’aspetto un po’ chip, il cibo è davvero ottimo.

Per raggiungere il faro non abbiamo fatto tutto il giro via terra, passando per Waterford, ma abbiamo seguito le indicazioni che portano al traghetto, che ci fa risparmiare un sacco di tempo e km (la località si chiama Passage Est).

Stanchi e decisamente fradici decidiamo che è ora di andare verso la guesthouse Coral Gables: anche qui staremo per due notti.

Io vengo sistemata in una camera all’ultimo piano, nuova e accogliente, mentre i miei vengono sistemati al piano terra, in una camera più datata, ma comunque confortevole.

Cerchiamo un posto per la cena, ma purtroppo prendiamo una fregatura, infatti ci infiliamo in un ristorante che si rivelerà essere un ristorante cinese, ma con prezzi decisamente alti rispetto a quelli in Italia.

Il brutto tempo ci da una tregua e il sole alto nel cielo ci fa ben sperare per la giornata, prima destinazione Waterford e le sue cristallerie.

Facciamo la visita guidata, interessante e curiosa, peccato sia solo in inglese. Il giro dura circa un’ora e si passa nei vari reparti della vecchia fabbrica, il tutto spiegato dalla guida, ma di facile comprensione perché nei vari reparti di vede passo a passo la realizzazione dei vari pezzi e momenti della creazione.

Dopo la visita facciamo un giro lungo il porto fluviale e poi il centro, la cittadina è molto vivace e ben tenuta, tra negozi, bar e pub ci si perde volentieri.

Per pranzo ci infiliamo in pub  caso, ma si rivelerà un posto eccezionale (non ricordo il nome purtroppo e non riesco a ritrovarlo)!

Visto che il sole regge decidiamo di tornare al faro per vederlo sotto una nuova luce, per cui destinazione Slave Penisula! Oltre al faro ci fermiamo anche al castello poco distante, pare di essere sull’isola di Pike di Game of Throne…. molo suggestivo.

Irlanda on the road

Hook Lighthouse

Tornati alla guesthouse, dopo un po’ di riposo decidiamo di cercare un posto diverso per cena, ci dirigiamo verso Rosolare Strand e troviamo posto al Wild and Nature dove gustiamo un’altra cena buonissima, semplice ma gustosa e preparata con attenzione.

Il locale è piccolo e in realtà è un negozio con alcuni tavoli, non serve alcolici, ma se vuoi poi portarteli da casa.. carino davvero!

Il 22 agosto saremmo dovuti andare a Kilkenny ma purtroppo non abbiamo trovato dove dormire per cui abbiamo cambiato programma e in primis diamo andati a vedere il Johnstown Castle, poco frequentato, ma suggestivo, passeggiamo nel parco e tra un pavone e l’altro scogiamo laghetti e grandi alberi.

Per ora di pranzo andiamo a Wexford, ma si rimette a piovere e ripariamo in un vecchio cinema ora pub.

Nel pomeriggio partiamo verso nord e le Wicklow Mountains, rischiando di rimanere senza benzina, ci perdiamo tra prati e boschi, ma finalmente raggiungiamo la nostra sistemazione il b&b Stoop Guesthouse.

Una bellissima casa nel nulla, tutta legno e calore! La consiglio, così come la cena al golf club li vicino, dove sembrerà di stare in un altro tempo…

La mattina del 23 ci vede diretti a Glendalough sotto una pioggia battente, ma devo dire che il sito monastico sotto questa luce è molto suggestivo.

Purtroppo decidiamo di non arrivare fino al lago, ma torniamo verso l’auto e verso Dublino, dove è arrivato il momento di lasciare l’auto e goderci gli ultimi giorni in città.

Irlanda on the road

Il sito monastico

Dopo aver lasciato l’auto in aeroporto e aver recuperato la leap Visitor card (valida 72 ore e comprende il bus 747 che porta direttamente dal terminal al centro di Dublino, il tutto per 19,5 euro), torniamo in centro al nostro hotel The Charles Stewart Guesthouse dove ci viene assegnata una camera principesca: soffitto altissimo, con tanto di stucchi e un camino enorme dal gusto barocco.

Certo il bagno è datato e l’arredamento è un po’, come dire, monastico, ma ci troviamo in centro davanti ad una lunga serie di bus stop!

La città la visitato usando sia i bus di linea che il Sightseeing così raggiungiamo rapidamente tutti i punti d’interesse che vogliamo visitare.

Irlanda on the road in pillole

Non mi dilungo troppo, anche perché il post è già bello corposo, ma vi lascio un elenco delle cosine che abbiamo visto:

  • Temple Bar (dove ceniamo tutte e tre le sere (Hard Rock Caffè, The Quays)
  • Guinness Storehouse
  • Trinity college
  • Graffon Street
  • Kilmainham Gaol

E ora un po’ di numeri:

  • n.1 golf plus super accessoriata
  • n.2 specchietti, interi!!
  • km percorsi 2255
  • partecipanti 3: io, mamma e papà
  • n. soste tantissime!

Un commento a chiusura: l’Irlanda è un sogno e non vedo l’ora di tornarci e l’Irlanda on the road è una figata pazzesca!

Irlanda on the road

Cielo d’Irlanda

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3 commento

ek 22/09/2015 - 22:35

Complimenti per l’organizzazione! Ruberò qualche dritta per il mio prossimo viaggio in Irlanda!!

Reply
Sa 23/09/2015 - 20:37

Grazie!! Ma ero avvantaggiata, visto che era la terza volta!

Reply
Elena 08/04/2019 - 18:54

Non vedo l’ora di poter anche io scrivere il diario di viaggio del mio on the road irlandese! Noi non saremo in 3 ma in 5 e le sistemazioni le stiamo già prenotando tutte da casa. Preferisco non dover perdere tempo per questo in viaggio, e cercare qualche posticino carino, come dei Glamping deliziosi che sto guardando in questi giorni! Per il resto, il viaggio mi sembra molto simile a quello che avete fatto tu e i tuoi genitori. Per ora, comunque, mi sciroppo una gran quantità di letture di diari di viaggio vostri, di cui mi fido molto più che di una guida turistica!

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