Risalire

by Sandra

In questi ultimi giorni sono successe un po’ di cose, ho ricevuto risposte alcune palesi e altre sottointese… Ho preso il tutto, l’ho frullato, poi assimilato piano piano, un sorso alla volta come una cattiva medicina, amara e pungente quanto basta per decidere che non ne posso più.

Così ho messo via tutto, ho indossato i pattini e ho macinato km, lasciando che la testa si riempisse di nulla.

Prendere coscienza di aver toccato il fondo è un passo impegnativo, non è facile identificare il “vero” fondo e decidere di risalire, un passo alla volta, aggrappandosi ad ogni appiglio o piccola insenatura, cercando di spingere sui piedi, sentendo le ginocchia cedere, ma poi, sollevi lo sguardo e vedi che manca sempre meno per raggiungere l’orlo del pozzo.

L’ultimo passo, come il primo comporta determinazione e una spintarella o una mano sicura a cui aggrapparsi… In questi mesi ho visto mani agitarsi la in cima, ma ora sono più vicine, sempre di più e ho voglia di farmi afferrare, lasciarmi aiutare a compiere l’ultimo sforzo…

Ho conosciuto persone a cui vado bene come sono, anche quando non ho voglia di ridere, do di matto, mi chiudo nel mio mondo e sbraito come una pazza isterica.

Ho perso persone a cui andavo bene solo quando sorridevo, ero disponibile ad assecondare le loro necessità e non mettevo le mie necessità davanti alle loro.

Ho accanto persone che ci sono da sempre e sulle quali posso contare a prescindere, ridendo o piangendo, dopo lunghi silenzi o interminabili chiacchiere.

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