East Coast: da New York a Washington D.C.

by Sandra

On the road è un super classico per esplorare gli immensi Stati Uniti d’America, chi non ha mai sognato di percorrere la mitica Route66? Io non sono arrivata a tanto, ma nel mio piccolo ho solcato a mia volta le freeway americane a bordo di una macchina nipponica super accessoriata, ma il percorso è stato un po’ lontano dalla classiche rotte USA e in un periodo decisamente non turistico! East Coast arriviamo!

Programma e dettagli

  • Durata:
    • 10 giorno (ottobre 2008)
  • Partecipanti:
    • n.3
  • Mezzi utilizzati:
    • auto
    • metro
    • bus
    • taxi
    • traghetto
  • Itinerario:
    • New York City
    • Princeton
    • Filadelfia
    • Atlantic City
    • Pleasentiville
    • Cape May
    • Lewes
    • Washington
  • Km percorsi:
    • 562 km

Ecco il nostro tragitto!

mappa-tour

Siamo Partiti da Malpensa come da consuetudine con un volo Swiss Air che in meno di 40 minuti ci ha portato a Zurigo e da li, tra un Toblerone e l’altro siamo arrivati a New York. Per me era la terza volta nella Grande Mela, ma per i miei era la prima volta, quindi tante aspettative ed emozioni!

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Che l’avventura abbia inizio

Siamo arrivati la sera tardi, per cui abbiamo avuto solo il tempo di arrivare in Hotel (abbiamo soggiornato al Carter Hotel dove ero già stata in un’altra occasione, nulla di stratosferico, serve buono spirito di adattamento, ma la sua posizione a pochi passi da Time Square vale qualche pecca) e uscire a mangiare un boccone veloce.

Ci siamo fermati a NY tre giorni e abbiamo girato utilizzando il bus scoperto della City Sightseeing, i biglietti per le 48 ore sono stati acquistati online e poi ritirati presso il loro ufficio a pochi passi dal nostro hotel, tra l’altro, all’epoca ti regalavano o i biglietti per un Musical oppure il biglietto per il taxi boat che faceva il giro attorno a Liberty Island, noi abbiamo scelto quest’ultima opzione.

Abbiamo sfruttato al massimo questo mezzo visto che mia mamma ha dei problemi alle gambe, ma non ci siamo fatti mancare nulla, neppure il freddo, la pioggia, il vento e il sole! Non abbiamo visto nessun museo preferendo la “vita da strada”.

Senza dilungarmi troppo vorrei darvi qualche dritta anche se un po’ datata, ma credo ancora valida:

  • concedetevi un’oretta per partecipare ad una messa Gospel ad Harlem (cercate una chiesa a caso, non andate dove vi suggeriscono le guide),
  • dopo spostatevi da Sylvia’s restaurant per un brunch old style, il soul food mi scalderà le budella e i canti gospel saranno miele per l’anima,
  • passeggiate senza meta tra i vialetti di Central Park (è gratiz),
  • spingetevi fino a China Town per sbirciare tra le lanterne rosse del Mahayana Temple Buddhist (si cela dietro un’anonima facciata),
  • godetevi il pranzo al Pier 16 in attesa dell’imbarco per Liberty Island (il The Immigration Museum su Ellis Island va visto),
  • spingetevi fino al Chealsea Market e lasciatevi catturare dal suo spirito vintage
  • per finire, se avete tempo prendete la metro e spingetevi fino a Coney Island per un hot dog da Nathan’s e un giro sulle montagne russe.

East Coast on the road: si parte!

Il terzo giorno abbiamo recuperato la macchina presa a noleggio in Italia presso l’agenzia Avis in centro, tranquilli, uscire dalla città è semplicissimo, il problema è usare il navigatore nel modo giusto, questi americani amano dare lo stesso nome a città in stati diversi, per cui occhio!! Impostate prima lo stato giusto e poi la città!

La East Coast meridionale è decisamente meno turistica che le coste del nord est, ma a noi piace così!

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Immersi nella Indian Summer percorriamo la distanza che ci separa da Princeton dove purtroppo il tempo non è clemente così facciamo due passi nel paesino che ospita una delle università più prestigiose del mondo, acquistiamo 3 ombrelli.

Poi ci rimettiamo in macchina e ci dirigiamo a Filadalfia dove abbiamo visto i suoi classici:

  • la scalinata di Rocky,
  • il museo dell’Indipendenza (dove si può ammirare la Liberty Bell),
  • la Carpenter’s Historic Hall e tutti i vari edifici di questo piccolo villaggio storico.

Finito il giro ci siamo concessi un pranzo frugale in The Bourse Food Court, per rimettersi in viaggio nel primo pomeriggio, destinazione Atlantic City!

Grandissima delusione, una sorta di Las Vegas per poveri, molto poveri, ad appannaggio del Trump Impero (all’epoca conosciuto solo per la bancarotta, le mogli e il lusso), così decidiamo di andare ad esplorare i fari lungo la strada che ci avrebbe portato a Cape May!

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Seguendo la strada costiera tra villaggi colorati e lunghe spiagge bianche abbiamo visto tantissimi fari e scorci sull’oceano da fare invidia ai più blasonati litorali del Massachusetts.

Dopo questa scorpacciata di mare, sole e sabbia decidiamo di cercare un posto dove passare la notte e capitiamo un po’ per caso a Pleasentville dove abbiamo alloggiato al Best Western e abbiamo mangiato in compagnia di un gruppo di streghe (al posto di quel ristorante ora c’è un Mc’, peccato davvero, perchè la zuppa alla zucca era una cosa eccezionale)! Qui Halloween è una cosa serissima.

Il giorno successivo abbiamo dedicato un po’ di tempo per visitare un negozio per il giardinaggio che al suo interno aveva sconfinati scaffali di Yankee Candles (in Italia al tempo erano introvabili) e addobbi per ogni festa presente sul calendario. Mio papà ringrazia ancora che dovevamo prendere un aereo se no avremmo speso tutti i nostri soldi dentro li.

Torniamo lungo la costa e riprendiamo la strada che ci porta verso la punta più estrema del New Jearsy: Cape May.

Arriviamo per pranzo e ci fermiamo appena entrati in paese, lungo il molo ed troviamo questo club nautico fermo nel tempo, dove, tra avventori abituali e legno lucido, gustiamo delle ottime aragoste, il posto si chiama Lobster House.

L’altra caratteristica è che all’ingresso hanno anche il negozio di pesce da cui poter acquistare direttamente, una chicca per gli amanti di questo alimento.

Belli sazi andiamo a cercare un posto per dormire e questa volta optiamo per il classico dei Motel con vista oceano, soggiorneremo al Mt Vernon Motel.

La scelta è stata dettata dalla disponibilità, perchè in paese era tutto stra pieno o con prezzi decisamente poco abbordabili.

Il posto carino, classico motel dove fai i check in comunicando solo la targa dell’auto.

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Perchè Cape May?

Perchè da qui parte il traghetto per il Delaware ed era il modo più veloce per raggiungere Washington!

Ma una volta arrivati ci siamo subito resi conto che questo paese aveva un fascino tutto suo, case coloniali di legno, tutte colorate, alcune con tanto di fantasma al seguito (esiste un tour ad hoc), tra l’altro eravamo in pieno fermento da Halloween per cui era un tripudio di zucche, streghe e ragnatele.

Una piccola perla lungo la East Coast meno conosciuta dal turismo di massa..

Quindi abbiamo passeggiato qui e la ammirando la lunghissima spiaggia, il bel faro e il centro storico pittoresco, concedendoci anche un tour delle case più belle (senza Ghost però!).

Mi sento di stra consigliare, per una colazione da campioni la Uncle Bill’s Pancake House.

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Purtroppo la nostra sosta qui è durata solo un giorno, infatti la mattina successiva siamo partiti di buon ora per prendere il traghetto che ci avrebbe portato a Lewes, quindi dal Cape May Terminal abbiamo imbarcato l’auto e abbiamo attraversato il Delaware River, la traversata dura un ora e 25 minuti, ma l’imbarco delle auto e poi dei passeggeri richiede altro tempo, quindi contate di impiegarci mezza giornata (noi abbiamo preso la seconda corsa della mattina).

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Cosa fare in Delaware per un giorno?

Shopping! Perchè il Delaware è lo stato con le tasse più basse e quindi gli outlet sono presi d’assalto.

Arrivati quindi a destinazione (Lewes) abbiamo cercato un hotel per la notte e abbiamo optato per il Quality Inn & Suites Rehoboth Beach, poi siamo andati subito al Tanger Outlets dove abbiamo bellamente riempito valige come se non ci fosse un domani.

Qui trovate i maggiori brands conosciuti quindi non avete che l’imbarazzo della scelta.

Ormai coi portafogli svuotati abbiamo fatto un giretto in paese, ma visto il periodo e l’ora era tutto chiuso così abbiamo siamo andati a cena nel ristorante accanto all’hotel, che pareva la cambusa di una nave pirata, ora ho visto che è cambiata la gestione e lo stile, per cui non ve lo linco (uhmm brutto, va bhe, non vi metto il link!).

Washington D.C.

La parte di viaggio lungo l’Atlantico volge al termine così ci spostiamo verso Washington, passando dal Chesapeake Bay Bridge, peccato che il tempo non era dei migliori, comunque arriviamo al nostro hotel (prenotato dall’Italia) The Capitol Hill, dietro al palazzo del Campidoglio e la Libreria del Congresso, insomma eravamo a due passi dal cuore pulsante degli Stato Uniti.

Dopo esserci sistemati, riconsegniamo l’auto all’Avis, l’ufficio si trovava nel parcheggio della stazione centrale di Washington, un po’ macchinoso, ma riusciamo nell’impresa al 4° giro della rotonda!

Ora recuperiamo il bus ticket e ci dedichiamo alla visita di questa città così controversa. Il tempo non è stato dei migliori per cui abbiamo passato gran parte del nostro tempo per musei e mi sento di consigliarvi i classici dello Smithsonian (imperdibile quello dello Spazio, che ho visto in entrambe le due visite della città), l’International Spy Museum curioso ed intrigante e il Crime Museum dove si entrava in una vera scena del crimine (da google pare sia chiuso, ma se siete in zona tanto vale fare un tentativo).

Con il bus siamo anche andati a dare una sbirciatina al Pentagono…

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Tra le curiosità e le tappe classiche siamo stati due giorni a zonzo sotto una pioggia battente, peccato davvero.

Dove mangiare a Washington D.C.

Ma veniamo ai consigli culinari: brunch della domenica al Pete’s Diner (si mangia al bancone con gente del posto, montagne di pancake e pancetta, top), cena al Phillips Seafood (fatevi chiamare in taxi per tornare perchè non è comodissimo; ma quanto pesce!!!).

Conclusioni e qualche appunto per organizzare al meglio questo on the road lungo la East Coast

Purtroppo il nostro “on the road” è finito, dopo un’ora di taxi riprendiamo l’aereo da Washington e con un paio di scali torniamo in Italia.

Questo racconto è una sintesi del viaggio stesso, ho omesso apposta di parlarvi delle attrazioni classiche che trovate su ogni guida, ma ho cercato di darvi qualche spunto nuovo per vedere qualcosa di diverso, magari per chi c’è già stato. Dal 2008 ad ora le cose sono cambiate e non poco, ma le spiagge, i fari e questi piccoli paesi confido che non siano mutati troppo.

Altra nota di colore, all’epoca si girava ancora senza internet e il navigatore non sempre funzionava, direi che è stato il mio ultimo viaggio “internet free” e siamo sopravvissuti!

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22 commento

Gipsy 20/02/2017 - 09:50

io ho fatto un viaggio simile quest’estate ma senza auto, in treno e pullman.

Reply
Sa 20/02/2017 - 09:51

Bello!! Noi abbiamo preferito l’auto per essere più liberi, in quanto il programma alla partenza era solo di massima… come ti sei trovata coi mezzi in America?

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Gipsy 20/02/2017 - 10:04

bene, abbiamo preso treni Amtrak e megabus perchè volevamo viaggiare insieme alla gente del posto e poi avendo fatto le grandi città era comodo anche coi mezzi. abbiamo avuto sicuramente un punto di vista diverso.

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Sa 20/02/2017 - 10:05

Interessante davvero! Avevo letto che non erano comodissimi in termini di orari e capillarità, ma a quanto pare mi devo ricredere… ottimo! se ne hai scritto sul tuo blog vado a sbirciare!

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Gipsy 20/02/2017 - 10:07

sì sì ho scritto! io personalmente mi sono trovata bene. soprattutto i megabus sono comodissimi e costano davvero pochissimo, con 30 dollari in due abbiamo fatto Philadelphia- New York con postazione panoramica al piano superiore pagata pure di più!

Sa 20/02/2017 - 10:09

Allora vado subito a leggere!!! ottimo anche il prezzo davvero… magari la mia prossima volta in USA sarà in bus/treno!

Gipsy 20/02/2017 - 10:11

ovviamente devi organizzare tutto molto bene prima di partire, perché devi aver prenotato prima gli hotel ecc. Mi avevano detto che tra traffico e parcheggi era un casino usare l’auto così ho preferito i treni, in effetti prenotando parecchio tempo prima non abbiamo speso molto.

Sa 20/02/2017 - 10:13

Ho visto che sei stata ad Agosto e si immagino che visto l’afflusso di gente sia stato necessario muoversi con anticipo. Io ad agosto son stata solo a NY per 10 giorni e li ero a piedi, per cui nessun problema. Mentre il viaggio qui sopra è stato fatto decisamente fuori stagione per cui non abbiamo avuto problemi.

Gipsy 20/02/2017 - 10:16

la prossima volta che vado nella East Coast non sarà agosto, ho sofferto troppo il caldo, quest’anno poi erano 10 anni che non faceva così caldo, dicono loro, un giorno sono anche svenuta. Decisamente non ci tornerà in agosto!

Sa 20/02/2017 - 10:18

stavo leggendo! Quando andai ad agosto faceva caldo, ma direi come qui da noi…
Ad ottobre era freddo, ma al sole si stava benissimo e si girava senza problemi!

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Daniela M 20/03/2017 - 16:35

Che bello! Spero di farlo presto come viaggio!

Reply
Sa 20/03/2017 - 16:38

Una meta davvero diversa per vedere gli USA senza la ressa del grande pubblico..

Reply
Gloria 14/01/2018 - 20:22

Devo dirti che i post così lunghi non mi piacciono.. ma nel tuo ho trovato molte nozioni interessanti!
Grazie

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Sandra 14/01/2018 - 20:39

Eh eh! Ho un problema con le lunghezze, ma piano piano sto riducendo sempre di più, prima o poi troverò la giusta misura!

Reply
Deianira 02/02/2018 - 15:26

Uno dei tanti sogni che ho è di affittare un bel camper e farmi tutti e 50 gli stati. Si, io sogno in grande! Il tuo itinerario però mi sembra un nell’inizio..quindi probabilmente mi accontenterò di farlo attraverso le tue parole per un po’

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Sandra 03/02/2018 - 11:57

wow!! direi un gran bel sogno!!! magari puoi farlo in più riprese….

Reply
Valentina 04/02/2018 - 19:24

Mi piacerebbe davvero tanto fare questo On the road! Sono stata a New York per la prima volta quest’anno, la prossima tappa sarà un bel tour della costa East!

Reply
Sandra 06/02/2018 - 18:19

Ne vale assolutamente la pena, anche perchè non scegliere mete “normali” ti fa apprezzare scorci incredibili..

Reply
Marina 09/03/2018 - 11:53

Sono stata a Washington DC ma in treno e mi sono davvero persa molto!! Devo recuperare al mio prossimo viaggio negli usa! L’otr è l’unico modo per vivere un posto al 100%

Reply
Sandra 10/03/2018 - 15:20

confermo!! la strada tra NY e W è da fare, originale, non troppo turistica, insomma una chicca!

Reply
Paola 06/05/2018 - 16:53

Davvero un bel tour, complimenti! Quando si fa un on the road negli Stati Uniti, si tende subito a pensare alla West Coast, invece dal tuo racconto e dalle tue foto sembra proprio che anche la Costa Est valga la pena… Brava!

Reply
Sandra 06/05/2018 - 17:00

È un “costa insolita” ma ne vale davvero la pena per vedere un’America diversa, fatta di spiagge deserte, fari solitari e ritmi lenti, che ricordano la vecchia Europa

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