Indice
Il “pacco da giù” è un passaggio obbligato quando decidi di espatriare, ma non è scontato che chi resta a casa sia in grado di affrontare questa prova, soprattutto se non sei figlia del nostro meraviglio sud, dove generazioni di genitori hanno affinato la tecnica negli anni e ora sono cintura nera di pacco.
I genitori del nord non sono fatti per queste cose, necessitano di un lungo training per riuscire a farti avere, in terra straniera, un po’ di casa.
Quindi mi sono ritrovata ad inviare ai miei video esplicativi per poter capire di cosa si sta parlando, per fortuna “Casa Surace” ha tutta una serie di tutorial sull’argomento, ma la reticenza nordica è difficile da scalfire, anche perché non siamo produttori di passate di pomodoro, verdurine sottolio etc etc.
Noi figli del Nord e il pacco da giù
Di contro noi figli del nord (gli Stark italici) non abbiamo grandi pretese, sappiamo bene che quello che vorremmo non è trasportabile (vuoi mettere come arriverebbe una “schiscetta” di brasato? Impensabile!). Quindi pretendiamo poco.
In questi primi 9 mesi di vita irlandese mi sono resa conto di desiderare, nell’ordine: ossobuco con risotto alla milanese, salsiccia in umido con funghi porcini e via dicendo…
Ovviare a questa mancanza non è impresa semplice, bisogna accontentarsi di surrogati, ma quando ti rendi conto che nessuno ha idea di cosa sia la polenta, lo sconforto ti attanaglia, l’ansia sale e il tuo passatempo preferito diventa la ricerca spasmodica dell’oro giallo delle nostre valli alpine.
Mi sono commossa, in uno negozio cinese, davanti allo scaffale di un’improponibile polenta istantanea made in Italy ma prodotta non si sa dove.
I figli del nord non chiedono tanto: polenta taragna e una confezione di pizzoccheri! Poi ci arrangiamo, davvero!
Certo manca il prosciutto cotto, quello tagliato nel mezzo, con la sua bella vena di grasso e il sapore delle merende infantili, mancano i funghi porcini del finire dell’estate, quelli che sanno dei nostri boschi… mancano le cose semplici.
Manca l’estathe diamine!!! Non sarà cosi romantico, ma caro il signor Ferrero, organizzami una spedizioni, colonizza questa terra di smeraldo!
Il mio primo pacco da giù
Comunque, andando oltre a questo delirio nostalgico, il mio “pacco da giù” è partito ad un certo punto di questa mia permanenza, 25 kg di casa, amore, cibo e profumi (confesso di aver chiesto anche il detersivo), non vedevo l’ora che arrivasse, avrei festeggiato il mio Natale agostano.
Fin tanto che non sei lontano da casa tutto questo ti sembrerà assurdo, ma chi ha deciso di partire, il pacco diventa un piccolo ponte per farti sentire comunque a casa, per regalarti un momento di quella quotidianità che hai deciso di stravolgere.
Forse sarà il primo e l’unico “pacco da giù”, ma ho fatto festa e mi sono goduta questo unboxing come se fosse la più grande e bellissima sponsorizzazione ricevuta (ok, questa la capiscono solo i blogger).
Il pacco da giù: istruzioni pratiche
Torniamo alle cose serie: per il pacco da giù serve una scatola capiente e robusta, ma senza esagerare, va trasportato una volta arrivato e la roba stivata, spesso, in una dispensa condivisa.
Ci vuole il nastro adesivo, tanto, tantissimo nastro adesivo, per irrobustire le giunture e sigillare bene il tutto.
Preparare l’indirizzo stampato, in grande, se fate consegnare in ufficio, accertatevi che ci sia non solo il vostro nome e cognome, ma anche quello dell’azienda/ufficio per cui lavorate, questo eviterà che il pacco se ne vada in giro a caso.
Comunque la cosa fondamentale è scegliere il corriere che soddisfi non solo le vostre esigenze, ma anche quelle di chi prepara il pacco, infatti è possibile organizzare il recupero direttamente a casa, quindi niente coda in posta!
Io per questa prima volta ho lasciato che scegliessero i miei, quindi mio papà è andato da Mail Box Etc e tutto è arrivato in perfette condizioni e secondo la data prevista.
Il pacco da giù: i professionisti
Poi però scopri che puoi ricreare questa magia con pochi euro grazie a www.mammapack.com e ti consoli scorrendo il loro catalogo, sognando altri pacchi, magari un po’ meno personalizzati, ma comunque sempre graditi!
Non conoscete questo sito e siete expat?
Bisogna rimediare, loro si raccontano così:
Come te, siamo fra le centinaia di migliaia di Italiani che hanno lasciato l’Italia per ragioni di studio, lavoro o famiglia. Come te, a ogni partenza dall’Italia trasformavamo la valigia in uno scrigno, il cui tesoro erano prodotti che con orgoglio disponevamo in prima linea nella dispensa: per sentirci più a casa, per essere consapevoli di non aver perso gusti, colori, abitudini e valori della quotidianità Italiana. Era l’unico modo per poter fare colazione con i Pan di Stelle, il caffè con il Macinato Fresco Kimbo, il pranzo con la pasta Garofalo, l’aperitivo con il Crodino. Il problema però era sempre lo stesso: un mese scarso, e ci si ritrova punto e a capo con la dispensa vuota.
Per questo, abbiamo deciso di lanciare MammaPack: la soluzione per fare la spesa online dall’estero come se fossi in Italia.
Questo non è un post sponsorizzato, ma le belle idee mi piace condividerle con voi.
Io ho fatto un solo pacco con loro, per ora e mi sono trovata molto bene, con sono stati dei piccoli intoppi, ma devo dire che hanno risolto tutto in modo puntuale e veloce.
Non vedo l’ora di procedere con il prossimo ordine, ma sto temporeggiando per poter organizzare una spesa il più completa possibile e sopratutto spero di avere presto una cucina tutta per me da riempire a dovere!
Se vuoi sapere come va la mia vita Irlandese e seguirmi nei miei viaggi basta che metti un like alle pagine dei mie social: Instagram, Facebook e Pinterest.
5 commento
E brava Mammapack!
A me, però, più di tutto, mancherebbe tantissimo l’acqua del rubinetto!!! Dove vivo io è deliziosa e per me è sempre una sofferenza berla altrove o, peggio, in bottiglia!
Ciao Elena! A me manca l’acqua gasata di casa, qui è carissima e fa anche un po’ schifo!
Vivendo in Australia, a me è arrivato il pacco da su! 😀 Con il nero di seppia, la bottarga e lo zafferano, solo per dirne alcuni… E’ stato come natale! Pensa che una volta stavo comprando dello zafferano insieme a una ragazza australiana per preparare un risotto. Solo che non c’era al supermercato. Lei mi ha chiesto perché non comprassi il colorante giallo, che tanto era uguale! Sono morta dentro 🙂
Il colorante?!? Nuooooo!! Non si fa!! Brava che hai tenuto duro, su certe cose non si scherza mica 🤣
Come va da quelle parti?!
Eh… il governo dovrebbe chiudere tutto e ancora non lo fa. Spero in news nei prossimi giorni perché sicuramente peggiorerà, come ovunque. Take care lassù!
(Ps: alla fine avevo comprato davvero la triste polverina gialla, in mancanza di meglio. Che disagio :))