Molti di voi sanno che io sono una tour leader, per la precisione una Vagabonda Doc, quindi accompagno i viaggi di gruppo, una gran responsabilità a mio avviso, perché ,considerando il viaggio qualcosa di diverso dalla vacanza, mi piace poter far si che i miei compagni di avventura percepiscano questa differenza e si appassionino ad un altro modo di muoversi.
Fatta questa doverosa e molto professionale premessa, mi sembra giusto raccontarvi chi sono i “passeggeri” di questi viaggi, in questo elenco semiserio, siete pronti a scoprirli con me?
I 5 viaggiatori che potete trovarvi nel gruppo
Lo Zainetto
Trattasi del passeggero più semplice e complicato da gestire allo stesso modo. E’ colui che: non legge l’itinerario, non sa dove sta andando, non sa dove si trova e quando arriva a destinazione inizia a fare domande assurde.
La sua litania sarà: quando si mangia? dove si mangia? Ma poi andiamo a vedere questo e quello?
Se sarete fortunati farà amicizia con qualcuno e lo tormenterà fino alla fine del viaggio per buona pace di tutto il resto del gruppo, in caso contrario toccherà al povero tour leader soddisfare le sue necessità, trascinandolo appresso come uno zainetto.
Però, non voglio essere crudele, perché alcuni zainetti evolvono e prendono iniziative durante il viaggio, soprattutto se si trovano con altri zainetti, si vede che si fanno coraggio! Comunque solitamente sono umili, riconoscono i loro limiti e si lasciano guidare docilmente.
Il Tour Leader mancato
Questo soggetto è il peggiore, perché a differenza del sopra citato zainetto, lui sa tutto, conosce l’itinerario a mena dito, ha studiato la guida a memoria e vuole essere messo al corrente di ogni punto e virgola di quanto succederà durante il viaggio.
Non male, penserete… no non male affatto, peccato che il succitato soggetto amerà in tutti i modi mettere in croce il povero tour leader, cercando di screditare il suo lavoro, e mettendogli i bastoni tra le ruote.
Solitamente non è mai d’accordo con le decisioni prese, gli hotel scelti non vanno mai bene e i ristoranti non di suo gradimento anche se suggeriti da lui stesso.
La soluzione? Renderlo partecipe il più possibile e fare in modo che alcune decisioni sembrino prese da lui, intanto quando il gioco si fa duro, si farà da parte mutando la sua natura, solitamente isolandosi da tutto il gruppo.
Ho bisogno di cercare me stesso
Per molti i viaggi di gruppo sono una sorta di prova, di rito di passaggio, soprattutto quando si inizia a viaggiare tardi e magari senza amici, quindi si sceglie questa modalità di vacanza che ti permette di incontrare persone e visitare il mondo senza dover prendere troppo rischi (o dover pensare a cenare da soli al ristorante).
Tutto molto bello, ma ahimè tra questi soggetti di annida colui che sceglie il viaggio di gruppo per “trovare se stesso“.
Solitamente sceglie come destinazione l’India, quando non è mai andato oltre a Caronno Pertusella, possibilmente nella modalità più wild che ci sia, fermo restando che non ha mai usato uno zaino e non sa cosa sia il caldo torrido dell’Asia (ma intanto lui vive nella Pianura Padana, cosa vuoi che sia il caldo indiano?).
Come riconoscerlo? Semplice sarà quello con l’attrezzatura più nuova, alla moda e super tecnologica, avrà al seguito antizanzare molecolare e amuchina che neppure in tempo di pandemia se ne è mai vista così tanta tutta insieme e criticherà i suoi compagni di viaggio meno preparati alla meta scelta.
Vi chiederà in continuazione di fare sedute di meditazione, di potersi estraniare al gruppo, di fare cose poco turistiche (lui che ripeto al di la del Po non è mai andato) per poi capitolare dopo due giorni piagnucolando di volere una pizza o due spaghetti.
E’ comunque in tipo innocuo solitamente, fa tanto folklore, ma alla fine del viaggio difficilmente avrà trovato un se stesso diverso da quello che era partito.
L’aiuto da casa
Veniamo ora ad un soggetto molto positivo per la buona riuscita del viaggio di gruppo: “l’aiuto da casa”.
E’ la spalla del tour leader, se ne hai uno nel gruppo puoi ritenerti fortunato, perché farà squadra e darà una mano aiutando a creare un clima sereno e alleggerendo il lavoro del tour leader, insomma è la versione positiva del tour leader mancato.
Infatti anche “l’aiuto da casa” conoscerà per bene l’itinerario e avrà studiato la meta, sarà preparato e molto entusiasta, inoltre è un personaggio molto positivo e propositivo, insomma una manna dal cielo.
Io sono sempre stata fortunata, perchè nei miei viaggi, a parte uno, ho trovato degli ottimi aiuti da casa, persona splendide che mi hanno sostenuto e aiutato a far si che il viaggio fosse un’esperienza da ricordare per tutti.
Il I’m social
Lo lascio per ultimo perchè oggi giorno è il soggetto più ricercato e odiato allo stesso tempo: il I’m social, colui che viaggia con il suo smartphone, la gopro, una reflex e se è davvero social avrà con se anche un drone.
Sarà come state nella casa del grande fratello e sarà un continuo: “dai dai facciamo un boomerang”, “foto top, mettetevi li”, “perché non facciamo una stories?” e via cosi per 15 giorni.
Io da pessima travel blogger che sono, quando accompagno un gruppo, mi dimentico un po’ di questo ruolo, perchè preferisco concentrarmi sui viaggiatori, ma capisco che è bello essere coinvolti in questo mondo social che è un po’ il carburante del fenomeno del viaggiare.
Così lasciamo che il social faccia il suo mestiere, sicuramente a fine viaggio avrete delle bellissime foto, video e ricordi indelebili! Sperate solo che non sia un purista della fotografia se no morirete in posa.
Non abbiate timore dei viaggi di gruppo, sono una bellissima esperienza che richiede spirito di adattamento, voglia di condividere e capacità di mettersi in gioco; sono un viaggio nel viaggio e possono cambiarti la vita!
Io la prima volta sono partite senza alcuna aspettativa e sono stata premiata perchè ho potuto conoscere 15 persone meravigliose e prendere coscienza che potevo anch’io essere una Vagabonda Doc!
Inoltre non dimenticatevi di lasciare un like sulla mia pagina Facebook e sul mio profilo Instagram, così sarete sempre informati sulle mie avventure in tempo reale.
7 commento
Io sarei la social, ma anche l’a-social: faccio un sacco di foto causando sempre rallentamenti della comitiva, ma almeno non coinvolgono altre persone, al massimo davanti all’obiettivo voglio gabbiani e statue. 😜 Però so farmi perdonare dal tour leader, giuro ;))
Ciao Lucy, bentornata, come stai? La mia è una top five semiseria, devo dire che i viaggiatori sono sempre belle persone anche se ogni tanto qualcuno è un po’ “diverso” 😀
Io sono davvero pessima, soprattutto con le foto, perchè mi faccio coinvolgere dal gruppo e dal viaggio, cosi scatto solo con il mio telefono…
In qualità di tour leader direi che fai bene!! 😊 Io sto bene, grazie, mi manca solo il non poter viaggiare in questo periodo! Sigh!!
Sai Sandra che proprio qualche giorno fa pensavo ai tuoi post con le liste semiserie? Ed ecco che tu ne pubblichi uno! Sei riuscita a farmi sorridere, anche perché ti devo confessare che io avrei il TERRORE di fare una vacanza in gruppo, per paura di trovarmi con gente che poi non sopporterei e allora inizierei a innervosirmi. Ma con te come tour leader ci proverei, e probabilmente sarei l’aiuto da casa. Mi vedo molto in questo ruolo 😂 Invece non sopporterei proprio né lo zainetto né il tour leader mancato!
Ciao Silvia! Lieta di aver soddisfatto un tuo desiderio almeno con un po’ di buon umore, ne abbiamo tutti bisogno.
Il viaggio di gruppo può essere o l’esperienza più bella del mondo oppure quella peggiore ma possiamo fare molto per far sì che sia davvero un’esperienza da ricordare.
Ognuno deve fare la sua parte!
Non ho proprio mai provato un viaggio di gruppo con persone sconosciute, ma lo temerei un po’… Però sono sincera: non mi dispiacerebbe provarne uno con te! 🙂
Odierei però il I’m social: va benissimo fare milioni di foto, io stessa sono un po’ fotomaniaca, ma…abbasso la condivisione a manetta!!!
Quando ricominceremo a viaggiare sarebbe davvero un piacere averti nel gruppo!