Espatriare: come farlo nel modo giusto

by Sandra

Visto che prima di partire mi sono ritrovata a cercare nella grande rete qualche suggerimento pratico per la partenza, e non ho trovato nulla, ho deciso di scrivere la mia personale guida.

Non vuole essere qualcosa di definitivo, ma solo la mia esperienza pratica, inoltre inauguriamo così la mia nuova rubrica #vitadaexpat che va a sostituire il vecchio #irishteatime.

Altra premessa prima di cominciare: non ci saranno informazioni di carattere tecnico/burocratico, ma davvero solo un elenco di cose pratiche che avrei voluto che qualcuno mi dicesse prima della grande partenza.

Espatriare: come farlo nel modo giusto
Foto di rito prima di ogni volo

Chiudere casa: dall’armadio al freezer il passo è breve

Se, come me, hai una casa di proprietà la prima cosa da fare è decidere cosa farne, il mio consiglio è quella di chiuderla fin tanto che le cose nel nuovo Paese non si sono assestate (lavoro in primis), solo in seguito si valuterà se metterla in affitto o venderla.

Meglio tenere un posto sicuro dove poter tornare, capisco che se le spese sono troppo elevate anche da chiusa forse bisogna trovare un altro modo, ma per me, sapere di averla a disposizione mi da tranquillità.

Armadio e vestiti

Per chiudere casa bisogna prima di tutto buttare le cose che non si sono mai usate, io avevo degli scatoloni chiusi di quando mi sono trasferita ormai più di 10 anni fa… sono finiti in discarica per primi.

Poi si passa agli armadi, senza guardare in faccia a nessuno, neppure Marie Kondo, armati di sacchi della spazzatura e butta tutto quello che non metti da mesi se non anni, non dimagrirai mai abbastanza per i jeans della seconda liceo!

Ho prodotto qualcosa come 9 sacchi di roba che sono finiti in oratorio per i poveri, intanto tutto in valigia non ci sta!

Dispensa e frigorifero

Dopo i vestiti viene la volta della dispensa, se come me hai accumulato scatole di tonno in attesa dell’apocalisse e zuppe liofilizzate per i prossime mille viaggi sulla luna, è giunto il momento di consumarli, quindi parti con un certo anticipo in modo da non diventare tu stesso/a una razione K (o H che dir si voglia).

Pasta, sughi, spezie, insomma cerca di consumare il più possibile, questo discorso vale anche per il freezer.

Nelle ultime due settimane comperavo solo alimenti freschi, quasi giorno per giorno e ho comunque dovuto portare parte delle derrate alimentari ai miei genitori.

Utenze: stacco tutto o no?

Io inoltre non ho chiuso le utenze, tranne Sky che, mortacci loro, mi ha addebitato la chiusura del contratto, quando mi avevano assicurato che non c’era nulla da spendere, per comodità nel caso io decida di tornare o di mettere in affitto casa, ma ho provveduto a chiudere gas e acqua.

Una volta sistemate tutte queste cose puoi dare sfogo alla smania di pulizia e trasformarti in una casalinga disperata!

Nel chiudere casa non ti scordare di fare un giro anche in cantina o in garage, anche li bisogna fare un po’ di pulizia, mi raccomando.

La macchina dove la metto?

… in garage se non puoi, come nel mio caso, portarla con te! Io ho scelto una destinazione dove le macchine sono montate al contrario, quindi impossibile portare qui la mia.

Per fortuna ho un garage quindi, dopo averla svuotata e fatta lavare, lo messa via.

Assicuratevi di dare le chiavi a chi dovere e lasciate il serbatoio vuoto, non si mai.

Ultima raccomandazione per macchina e casa: lascia copia delle chiavi a qualcuno di cui ti fidi, magari più di una persona, così per qualsiasi cosa possono entrare e controllare che tutto sia a posto.

Cosa portare con se: tutto il tuo mondo in una valigia (o due)

Eccoci al punto cruciale della mia personale guida “espatriare come farlo nel modo giusto“: cosa mettere in valigia senza dimenticare nulla.

Prima di tutto, scordati il “leggeri è meglio”, non è questo il caso di applicare questa regola, se vai in una casa condivisa (come nel mio caso) pentole e robot da cucina non ti serviranno, così come le lanterne vietnamite.

Accertati inoltre se ti serve biancheria per la casa, come lenzuola e asciugamani, tengono molto spazio, ma avere qualcosa di proprio aiuta con la nostalgia.

Ma veniamo a cosa ho messo io in valigia, o meglio nelle valigie, infatti, ho acquistato, per 25 euro il doppio bagaglio e 40kg (più 10 di bagaglio a mano) da mettere in stiva.

Ho strutturato la mia lista pensando ad un mese circa di permanenza, applicando la solita regola del tre per tre, così una cosa la indossi, una la lavi e ne hai una di scorta.

Vista la destinazione bisogna capire bene cosa è più difficile da reperire e farne così scorta, per me era importante portare maglioncini con cui arrivare fino alla primavera inoltrata e abbigliamento da casa caldo e confortevole.

Diciamo che la parte vestiario è piuttosto semplice da organizzare, il bello viene quando vuoi far stare tutte le tue cose, e dico proprio tutte, dentro quelle dannate valigie e compili una lista di cose senza senso.

Tutto questo giro di parole per confessare cosa ho messo di assolutamente inutile in valigia:

  • 160 matite colorate
  • 25 pennarelli
  • apple tv, che non riesco a far funzionare
  • bacchette per il sushi prese in Giappone, peccato che qui il sushi non va di moda e le bacchette possono giusto giusto usarle per legarmi i capelli
  • candele varie ed eventuali così, tanto per aver profumo di casa, peccato che le vendano pure qui
  • Ganesh di tek che arriva direttamente dall’India, protettore della casa, quindi dove vado io viene pure lui e tutto il resto delle divinità: muti!
  • i miei adorati pattini, ebbene si, ci sono anche loro
  • una trapunta confezionata da me per l’occasione, si avete letto bene, trapunta!!
  • Furoshiki, cioè le stoffe comperate in Giappone per avvolgere i bento box (schiscette per noi comuni mortali) in previsione di pranzi take a way, sempre utilissime pure loro
  • tazza di Starbucks termica e un piccolo thermos sempre di Starbucks solo perché sono souvenirs dal Giappone che non potevo proprio lasciare a casa
  • asciugamani ricamati da mamma
  • il bagno schiuma preferito “perché qui mica lo vendono”
  • due federe, sempre detto che le porto con me.

Sappi che, come ho accennato prima, ho rinunciato a portarmi via la mia lanterna vietnamita, solo perché avevo paura si rompesse, ma se qui tutto va bene, arriverà anche lei.

Torniamo per un momento seri, il modo migliore per far stare tutto in valigia è usare i sacchetti sottovuoto, soprattutto se hai cose voluminose (la trapunta per esempio), inoltre se riesci ad organizzarli in modo da non dover tirare fuori tutto è meglio, potrai vivere anche in pochissimo spazio e non essere risucchiato/a dai tuoi stessi indumenti.

Spedizioni future

Ora parliamo del “pacco da giù” e come rendere le cose facili a che è rimasto in patria.

Io ho preparato una valigia con indumenti e biancheria per la casa in previsione di una sistemazione diversa da quella in cui sono ora, infatti conto di farmi spedire direttamente la valigia con qualche servizio dedicato.

Inoltre, in casa, ho preparato delle scatole di plastica numerate per i prossimi invii, basta prendere il contenuto e metterlo in uno scatolone, nessuno deve scegliere per me, basta prendere e spedire.

Per quanto riguarda il cibo in realtà ho poche pretese, infatti non sono un’amante del parmigiano e non bevo vino, quindi dall’Italia mi piacerebbe ricevere: farina bianca (qui c’è solo addizionata alle peggio cose), curry (anche questo è super piccante e non sa di curry), olio e riso.

Come vedete non sono molto esigente.

Amici e parenti

Vanno salutati questo è chiaro, perché in valigia non ci stanno, neppure sottovuoto, ma non lasciarti trascinare nel turbine delle cene d’addio se no, col cavolo che smaltisci la dispensa e il frigorifero, tu hai una missione e solo quella conta.

Io mi sono concessa poco a dire il vero, avrei potuto fare di più, ma spostandomi dai miei per gli ultimi giorni era praticamente impossibile, però i miei amici sono delle persone a modo e hanno capito, così ho chiesto loro di esserci mentre sono via, di essere il mio “aiuto da casa” nelle giornata complicate.

Credo che sia importante mantenere un rapporto con “casa”, ma questo non deve diventare un vincolo, non deve precludere i nuovi rapporti che potrebbero nascere nella nuova destinazione.

Bisogna saper dosare!

Se l’ho fatto io puoi farlo anche tu

Questa è l’ultima regola che vi voglio dare, sappi che non è semplice ma non impossibile, basta crederci e credere nelle proprie capacità, consapevole che si può tornare a casa in qualsiasi momento.

La vita da expat è una vita in salita, almeno all’inizio, io sto muovendo i miei primissimi passi e credevo che non ne sarei stata capace, però con un po’ di preparazione e pianificazione è davvero alla portata di tutti.

Partire all’avventura non è esattamente nel mio carattere quindi diciamo che, consciamente e inconsciamente, ho lavorato a questo progetto per un anno, ho preparato le basi, ho studiato i pro e i contro, ho pianificato la gestione della partenza, non sono partita senza paracadute.

Affrontare una nuova vita richiede la consapevolezza di poter fallire, ma che comunque vada si è portato a casa un’esperienza di vita.

Ora però aggiungo che l’attitudine migliore per partire è pensare che andrà tutto alla grande, se no si è perdenti in partenza e io non voglio perdere a questo gioco!

Espatriare: come farlo nel modo giusto
La mia prima foto appena arrivata a Dublino in una ventosa sera d’inverno

E adesso cosa succederà?

“Espatriare: come farlo nel modo giusto” è l’inizio di questa grande avventura di cui vi renderò partecipi, non se scriverò in modo costante qui, ma sicuramente aggiornerò i miei canali social per cui seguitemi su Facebook e Instagram, ma anche Pinterest.

Espatriare: come farlo nel modo giusto
Ecco la mia camera con vista sulle Wicklow Mountains

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8 commento

Silvia - The Food Traveler 17/02/2019 - 19:14

Ciao Sandra! Quindi sei tornata nella città in cui eri già stata la volta scorsa? Se è così sicuramente ti aiuterà a sentirti un po’ più “a casa” – altrimenti sei forti e ce la farai 🙂
Io ho affrontato due traslochi spostandomi circa di 5 chilometri e già credevo di impazzire: se dovessi spostarmi come hai fatto tu penso che opterei per dare fuoco alla casa con tutto quello che c’è dentro. Scherzi a parte, è un’ottima occasione per sbarazzarsi di quello che non ci serve. Sai che proprio oggi ho messo nei bidoni della Caritas un paio di jeans in cui cerco di rientrare da oltre dieci anni?
Un abbraccio Sandra, e mi raccomando se ti senti sola e hai voglia di fare una chiacchierata virtuale mandami un’email 😘

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Sandra 19/02/2019 - 19:43

Ciao Silvia!! eccomi qui a risponderti! Si sono ospite sempre dalla stessa famiglia che si è resa disponibile a tenermi con loro, spero di non essere di troppo, ma quando troverò lavoro e sarò più tranquilla mi cercherò un posticino.
Grazie, sicuro accetterò il tuo invito a scriverti e se passi di qui avvisa! ma intanto so che mi leggi…

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Giulia 18/02/2019 - 08:33

Consigli utilissimi! Non preoccuparti per gli oggetti che hai lasciato a casa, io per i primi tre anni portavo su ogni volta una cosa alla volta, fino a che mia madre ha deciso di impacchettarmi 30 kg di roba e mandarmeli su senza troppe cerimonie 🙂 fortunatamente Dublino non è lontana e ci saranno diverse occasioni per scendere a casa e portare su tutto quello che ti piace. Io più di una volta sono partita con la lasagna di mia nonna nel bagaglio a mano 😀

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Sandra 19/02/2019 - 19:44

Mi devo ancora impratichire sui carichi da casa perchè per un po’ non tornerò, salvo che non succeda qualcosa di particolare. Mi sono detta: finchè non trovi lavoro a casa non ci torni!!

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MARTINA BRESSAN 18/02/2019 - 11:01

Ciao Sandra! Sicuramente ottimi consigli! Seguo le tue instagram stories, quindi ti ho seguita durante queste tappe pre-partenza… Io ho vissuto dei periodi all’estero (lunghi anche un anno o poco più) e fare la valigia non è mai stato facile, insomma scegliere cosa portare e cosa lasciare… Sei stata molto coraggiosa, nel decidere di partire, andare e costruire qualcosa di nuovo da un’altra parte. Brava!

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Sandra 19/02/2019 - 19:46

Grazie Martina, sia perchè mi segui sia per i tuoi complimenti, spero solo non sia davvero un buco nell’acqua, ma un successo.

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valekappa90 18/02/2019 - 12:02

Io non sono prossima all’espatrio, ma ho letto con molto interesse questo tuo articolo! Mi sembra davvero ricco di consigli mirati e concreti. Non è per niente facile trasferirsi, soprattutto in un altro paese! Tu sei stata bravissima e coraggiosa, vedrai che andrà tutto bene e che sarai felice! 🙂

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Sandra 19/02/2019 - 19:47

Spero che questo mio coraggio venga in qualche modo ripagato, per ora cammino e mando cv!! Grazie per il tuo commento, mi fa piacere che possa essere una lettura interessante anche se non si pensa di espatriare!

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