Giornata intensa e decisamente indiana. La mattina si parte presto, colazione non proprio soddisfacente, ma in qualche modo mi arrangio, il tempo di capire come sono girata e siamo già sul pulmino direzione Forte di Amber, dove arriviamo agevolmente vista l’ora. Foto di rito da distante e poi ascesa al forte a dorso di elefante! Simpatica la cosa, ma il mezzo non era esattamente comodo. Superate orde di fotografatori e venditori di ogni arriviamo alla fortezza: bellissima! Il palazzo è uno spettacolo di colori e luci, inoltre, stranamente tira un’arietta piacevole che ci accompagna per tutta la visita, permettendoci di godere di colori fantastici e non morire schiacciati dalla melma calda che a Delhi mi aveva reso la vita molto difficile.
Finito il giro torniamo in città (eravamo a 11 km circa), perché ora ci aspetta il palazzo reale e l’osservatorio, ma prima c’è la sosta shopping di rito, odio contrattare per cui mi scoraggio subito anche se riesco a prendere un copriletto blu, che diventerà sicuramente qualcosa d’altro.
Il palazzo reale si trova al centro della città vecchia e l’aria ci ha lasciato e il caldo e l’afa simil padana sono tornati a fare capolino e il fiato manca, la sete aumenta e stare attenti diventa molto complicato. La vista procede spedita comunque e il palazzo si svela cortile dopo cortile tra arte indù e mussulmana.
Dopo usciamo e andiamo a vedere l’osservatorio, io credevo di trovare la classica cupola con il telescopio, ma no, qui ci sono 16 strumenti di misurazione dalla meridiana per l’ora ad una strana coppia di buche che ti dicono in che segno zodiacale è il sole, interessante e curioso. Poi come api attratte dal miele decidiamo di farci una bella Coca-Cola fresca all’ombra di un albero ombroso e tutto pare tornare più fresco.
Lasciamo questa oasi di pace e ci ributtiamo nel caos della città tra negozi odori e colori, ancora qualche acquisto. Torniamo al palazzo dei venti (molto suggestivo) per un altro paio di foto e poi in hotel. Anche oggi ciao ciao Monsone!
Io però crollo dal sonno e quindi mi faccio un bel pisolo.