In questo post metterò a confronto due realtà molto vicine che condividono un passato atroce ma che sono in grado di regalare dei panorami mozzafiato, infatti oggi vi porto a Hiroshima e sulla vicina isola di Miyajima.
Arrivati ad Hiroshima da Kyoto è decisamente un bel balzo, infatti la città che ci ha accolto è avvolta da una strana atmosfera, o forse l’ho percepita solo io.
Le strade sono deserte, i semafori diventano rossi e poi verdi, senza che nessuno si aspetti che lo facciano, le persone in giro sono davvero poche e il silenzio è surreale.
La città si presenta come una moderna metropoli, palazzi nuovi, luci ed insegne colorate, ma qualcosa stona, lo si percepisce ad ogni angolo, finché non ti ritrovi davanti all’ Atomic Bomb Dome e capisci che quella bomba ha devastato una popolazione cambiandone completamente la vita.
Cosa vedere a Hiroshima
Il parco della Memoria è il nucleo di questa città che è stata ricostruita 75 anni fa circa, qui c’è l’Atomic Bomb Dome, il Museo della Memoria, il Memoriale della Pace, il toccante Monumento dei Bambini e via dicendo…
Passeggiare tra questi monumenti e “attimi” di commemorazione è qualcosa da fare in silenzio, da vivere nel profondo, è molto toccante davvero.
Prendetevi del tempo per voi e passeggiate tranquillamente in questa oasi di pace (in tutti i sensi), poi quando sarete pronti andate al Museo della Memoria e percorrete passo dopo passo la storia atroce di questa città.
Io consiglio di fare un giro anche la sera perché è davvero molto suggestivo.
Dopo essersi fatti stringere il cuore in questo modo è ora di “cambiare aria” e andare invece in un luogo di natura e tradizione.
Cosa vedere a Miyajima
Intanto vediamo come arrivarci su questa isola che dista 5 minuti di traghetto dalla terra ferma.
Dal Memoriale della Pace potete prendere il bus 25 e arrivare alla stazione JR di Nishi-Hiroshima e qui prendere il treno (con il pass è quindi compreso) fino alla stazione di Miyajimaguchi Station.
Uscite dalla stazione direzione del mare e seguite le indicazioni per il JR Ferry (anche lui compreso nel JR pass) e imbarcatevi sul primo disponibile, in 5 minuti sarete a destinazione.
L’isola non è affatto piccolina anzi, serve un po’ di tempo per poterla visitare a pieno, ve ne renderete conto quando avrete tra le mani la mappa gratuita che si trova al porto.
Se poi amate camminare è il posto per voi, infatti ci sono moltissimi sentieri per fare trekking tra boschi e meravigliosi templi nascosti.
Se invece di camminare non avete voglia potete passeggiare sul lungo mare tra negozietti e ristoranti che offrono ostriche (anche fritte) per pochi yen, oppure salire sulla cima grazie ad un doppia funivia.
Infatti è possibile arrivare al belvedere usando la funivia (andata e ritorno 1800 yen), per raggiungerla però dovrete comunque camminare una mezz’oretta circa, lasciandovi alle spalle il caos della parte più commerciale e turistica.
Una volta arrivati all’ultima stazione potete decidere di salire ancora un pochino oppure scendere lungo il pendio e passare tra porte decorate e templi meravigliosi come quello di Daishoin (il sentiero per arrivarci è popolato da tantissimi piccoli buddha con dei buffi cappellini di lana colorati).
Detto questo però veniamo al motivo che spinge il turista/viaggiatore ad arrivare fin qui: il torii in mezzo al mare(鳥居) .
Credo che sia la fotografia più iconica del Giappone e di Miyajima, ma attenzione alla marea, infatti bisogna verificare quando c’è alta marea e quando la bassa, tenete conto che non è necessario che ci sia il picco massimo, ma neppure la bassa marea, perché si perde la magia sia del grande portale che del tempio a sfioro sull’acqua.
Purtroppo c’è un calendario certo per le marea, ma dovrete affidarvi a google, nei giorni appena prima del vostro arrivo, noi abbiamo raggiunto l’isola con l’alta marea, ma nel pomeriggio era bassa.
Consigli pratici e qualche curiosità
Io credo che due giorni pieni siano sufficienti per vivere la entrambe le esperienze, ma con il senno di poi avrei dormito una notte s Miyajima e non ad Hiroshima, perché mi sarebbe piaciuto poter assaporare l’atmosfera di questo luogo senza i turisti (o pellegrini).
Altra cosa da fare, a Hiroshima questa volta, è assaggiare gli Okonomiyaki (frittate): piatto tipico, che noi però abbiamo mangiato a Tokyo, perché la sera ad Hiroshima abbiamo mangiato ramen e poi carne la seconda sera, comunque per i dettagli vi ricordo di leggere le pillole.
Per verificare le maree io avevo usato questo sito così potete organizzare al meglio la vostra visita.
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5 commento
Fa sempre un certo effetto vedere quei posti dove puoi quasi toccare con mano le conseguenze della follia umana. Soprattutto quando non si tratta di cose troppo lontane da un punto di vista temporale. Capisco la necessità di fare un’escursione sull’isola per “cambiare aria” e ritrovare il contatto con la natura.
Mi piace molto il tuo reportage Sandra. Viaggiando con un figlio appassionato di storia tappe del genere per noi sono fondamentali, sono felice di avergli trasmesso l’importanza di conoscere il passato, negli aspetti più belli ma anche in quelli brutti.
Sarà che amo le cose un po’ nascoste, come i sentieri nei boschi per arrivare ai templi, ma trovo davvero irresistibile quel sentiero con tutti i piccoli Buddha con il cappellino! E che bello il paesaggio dell’isola soggetta alle maree. Ogni tappa del tuo viaggio è una miniera di scoperte
Brava Sandra mi piace proprio il tuo articolo, ottimo il suggerimento di pernottare a Miyajima almeno un giorno. C’è una meravigliosa ryokan sull’isola credo una delle più belle del Giappone e di sera c’è la pace assoluta.
Luigi!! Grazie per queste ulteriori info, così i viaggiatori che capitano qui hanno un altro suggerimento importante!!