Includere o non includere Huè nel programma? Questo dilemma mi ha accompagnato per un bel pezzo della programmazione del viaggio in Vietnam.
Avevo letto pareri contrastanti su questa città che sorge lungo il Fiume dei Profumi: per molti non era nulla di che, per altri assolutamente immancabile.
Ho deciso di includerla perché mia mamma ha visto su Marcopolo uno speciale su quello che viene considerato il fiore all’occhiello di quel poco di Vietnam che la guerra non ha distrutto: la città Imperiale di Hué.
Mi ha chiesto di andarci di portarle tante foto, quindi: Huè si!
Quanto fermarsi a Huè?
Sicuramente più del tempo che le abbiamo dedicato noi, infatti siamo arrivati nel pomeriggio dopo un viaggio in sleeping bus e una corsa in taxi e ce ne siamo andate l’indomani mattina presto.
Secondo me un paio di giorni sarebbero stati perfetti, dal momento che oltre alla Città Imperiale ci sarebbero state da vedere le tombe imperiali (restano fuori città) e una stupenda Pagoda.
Noi ci siamo dedicate alla sola cittadella imperiale.
Come arrivare alla Città Imperiale?
In bicicletta!! Non fatevi intimorire dal traffico e inforcate una bici (il nostro hotel ce le ha fornite gratuitamente) e lanciatevi!
Essere parte del traffico vietnamita è decisamente un’esperienza adrenalica dove bisogno unire: sfrontatezza e decisione.
Parola d’ordine: seguire il flusso.
Partite dal centro (un dedalo di viette con tanti negozi carini, ristoranti e hotel) ci siamo dirette verso il fiume, da qui abbiamo attraversato il ponte e poi… l’incrocio con doppia corsi per senso di marcia.
Niente paura, se sono qui a raccontarvelo è andata alla grande.
Se andare a destra raggiungerete il mercato diurno, se invece andate a sinistra arriverete alla città Imperiale (circa 2,5 km dal centro).
Parcheggiate la vostra bici appena superati i bastioni esterni, vi chiederanno pochi dong, e poi a piedi.
La città Imperiale di Hué: la visita
Si presenta a dir poco imponente, la porta d’ingresso in stile cinese è davvero immensa, non al pari della città Proibita di Pechino, ma ha un suo perché.
Il biglietto si fa poco prima dell’ingresso, ci sono diversi pacchetti con o senza guida, noi abbiamo deciso di fare una cosa soft quindi, Lonely alla mano e via in autonomia.
Un po’ di storia
La città Imperiale è patrimonio UNESCO dal 1993, l’inizio della sua costruzione risale al 1804 per volere dell’imperatore Gia Long.
Interessante sapere che la città Proibita di Huè è stata edificata seguendo i principi del Feng Shui in un luogo indicato dai geomanti.
Per accedere alla città Imperiale c’erano 4 porte, una delle quali dava l’accesso alla Città Purpurea Proibita (residenza privata dell’Imperatore, una sorta di cittadella all’interno della città Imperiale).
Curioso che le mura siano dritte su tre lati, mentre un quarto è curvo per seguire l’ansa del fiume.
Purtroppo parte di questo grande complesso è andato distrutto nel 1968, quindi vedrete delle ampie porzioni di terreno abbandonato e anche uno strano circolo del tennis anch’esso lasciato al suo triste destino.
Camminare tra porte e piccole corti fiorite
Qui come altrove, non ci è stata fornita una mappa del sito, quindi siamo andate letteralmente a caso, lasciandoci guidare dai nostri piedi stupendoci ad ogni angolo.
La cosa bella di questo sito è che è composto da tante piccole corti, ognuna con qualcosa di caratteristico e unico: porte finemente decorate, templi di legno scuro e lucido, ma anche alberi di frangipane e fontanelle gorgoglianti.
Se avete bisogno di una pausa nel sito ci sono due chioschi ma anche bagni e un negozio di oggetti artigianali (ho visto i classici cappelli vietnamiti finemente dipinti!).
La città Imperiale di Hué è un microcosmo in fase di ristrutturazione, quindi non stupitevi dei cantieri aperti e delle macerie lasciate in giro, cercate di guardare oltre e troverete davvero tanta bellezza.
Appena fuori la Città Imperiale di Hué
Una volta visitato il sito potete recuperare le vostre biciclette e fare una sosta al Museo della Guerra: nel parco vedrete aerei, elicotteri e carriarmati (noi abbiamo visto solo l’esterno).
Se la guerra non fa per voi, potete tornare verso il fiume e costeggiarlo lungo il parco che lo affianca, evitando cos’ un po’ di traffico arrivando fino al mercato diurno Dong Ba Market.
Noi abbiamo optato per la seconda opzione, arrivate al mercato, che ha di tutto, abbiamo deciso di tornare, eravamo davvero stanche il caldo non dava tregua.
Io ho deciso di fare un giretto nei dintorni del nostro hotel e mi sono sera conto che era una serie di viette sbirciando in botteghe, piccole gallerie d’arte e caffetterie.
E’ stato davvero piacevole.
2 commento
Questo articolo cade a pennello, visto che sto organizzando il mio viaggio in Vietnam, Laos e Cambogia. Anche io avevo letto di Hue e non sapevo se includerla o meno… grazie a te e alle foto direi proprio di si, magari 2 giorni come hai scritto. Ma ora aspetto tutti gli altri tuoi racconti.
Non so come mai ma eri finita nella spam, comunque recuperata! Allora ben contenta che ti sia stato di ispirazione, poi mi dirai. Si ho tantissimo materiale e poco tempo per metterlo giù, ma abbiate fede!