Non sarà un post con una logica, questo è giusto dirlo fin da subito, ma ho bisogno di scrivere un po’ se no posso definitivamente chiudere baracca e burattini.
Devo reagire a questo maledetto Covid-19 e inizio da qui.
E’ molto che non scrivo né di viaggi né di altro (ultimo posto nel mezzo della pandemia, ma si trattava di qualcosa di molto generale e potete leggerlo qui), ma dal 22 marzo la mia vita è nuovamente stata stravolta e, dopo 8 settimane di vita italiana, sono tornata in Irlanda.
Nel mentre ho fatto 2 quarantene e due viaggi della speranza.
Infatti quel fatidico giorno di marzo ho perso il mio più grande fan, il mio papà “ha preso il volo”, lasciando un vuote terribile.
Sono tornata in Italia e con mamma abbiamo affrontato il lutto e la pandemia, per poi tornare qui.
Avevo intenzione di chiudere davvero il blog, ma poi nel portafoglio di papà ho trovato i miei bigliettini da visita e ho capito che devo continuare per lui e per me, perché raccontarvi di viaggi è la mia passione e il modo per farlo ancora e ancora.
Questo maledetto Covid-19 ha dilatato lo spazio e il tempo e mi ha fatto fare i conti con la mia paura più grande: non riuscire a respirare. Respirare in tutti i sensi sia essi fisici o mentali.
Mi sono ritrovata ad aver paura ad uscire di casa e nel frattempo desiderarlo più di ogni altra cosa, ho collezionato voli da e per l’Irlanda, spostandoli ad ogni cancellazione, ho capito che la mia vita è qui e ora.
Ho realizzato che voglio ancora di più vedere il Mondo e ho capito che respirare è vita in tutti sensi.
Posso dire di aver viaggiato al tempo del Covid-19 sfidando anche un po’ i divieti e volando attraverso un Europa che ora, senza un volo diretto, pare dilatarsi.
Ho viaggiato con la mascherina e, a colpi di disinfettante per le mani, ho pianto salutando le mie Alpi e ho pianto salutando la baia di Dublino, mentre il sole la faceva brillare.
Mi trovo divisa tra l’Italia e l’Irlanda seguendo le sorti di questi due paesi sentendomi parte sia dell’uno che dell’altro e vado avanti in bilico tra due mondi.
Bene, fatta questa lunghissima premessa, ora arrivo al dunque con qualche consiglio per viaggiare al tempo del COVID-19.
Viaggi con la mascherina – segui le regole
Questo è un post che non volevo scrivere, ma dopo un lungo messaggio su facebook qualcuno mi ha chiesto di scrivere qui i miei consigli di come intraprendere un viaggio al tempo del covid-19 quindi, ecco com’è viaggiare con la mascherina.
Prima di intraprendere un viaggio oltre i confini italiani è buona norma domandarsi se il viaggio sia o meno necessario, perché i viaggi “di piacere” non sono ancora consentiti in molti Paesi europei, quindi consultate il sito Viaggiare Sicuri in modo da avere aggiornamenti puntuali e non i soliti “me l’ha detto mio cugino…”.
Attenersi alle regole è imperativo, non si viaggia per puro piacere e con piacere, quindi seguite le indicazioni che vi danno in aeroporto e non fate i furbi.
Indossare la maschera è obbligatorio sia in aeroporto che in aereo, quindi portate pazienza, è noioso e fastidioso, ma è l’unica cosa che vi permetterà di muovervi, inoltre mani sempre pulite e igienizzate (le compagnie aeree vi forniscono le salviette igienizzate, ma non le mascherine)
Tenete le distanze quando siete in coda per l’imbarco, lo sbarco e durate i trasferimenti (se previsti) con il bus, vi faranno salire per gruppo e scendere con attenzione, quindi niente corse e niente fretta, intanto tutti si sale e tutti i scende.
Bene, ora vi racconto il mio volo di ritorno.
Milano-Dublino passando per una Francoforte deserta
La mia storia inizia lunedì 1 giugno anche se prima di quel giorno ho prenotato 3 voli poi cancellati, spostati, rimborsati etc. Alla fine ho dovuto optare per un volo garantito che però prevedeva uno scalo, così sono partita da Milano Malpensa, scalo a Francoforte, destinazione Dublino.
Il viaggio è stato lungo ma in piena sicurezza, ripeto: IN PIENA SICUREZZA.
Arrivata al termina due di Malpensa mi è stata misurata la febbre, indossavo la mia mascherina e non i guanti. (non obbligatori).
Ho passato il primo check point e mi hanno indirizzato alla mia coda per il drop del bagaglio e la verifica della motivazione del viaggio.
Tutti in coda distanziati, mascherine e odore pungente di disinfettante sono stati la mia costante.
Passato il primo step mi sono diretta ai controlli dove è stata seguita la procedura solita di scanner del bagaglio e delle persone e da lì all’area dei gate.
I negozi erano chiusi per la maggior parte, ma si poteva fare un break al bar del primo piano del T2, anche qui sempre in fila e mascherina per tutti.
Al gate, per le procedure di imbarco, hanno usato solo la segnaletica a terra, ma tutto in perfetto ordine, nessuno ha scalpitato o fatto obiezioni.
Una volta in aereo, ci hanno prima di tutto dato le salviettine disinfettanti poi ci hanno fatti accomodare secondo una logica a scacchiera quindi distanziati di un posto ed erano permessi solo i bagagli a mano da alloggiare sotto il sedile.
Acqua e snack sono stati offerti durante il volo.
Arrivata a Francoforte lo sbarco è avvenuto normalmente, le persone a bordo sono state attente e rispettose nel non ammassarsi e, una volta scesi, siamo salito a gruppi di 15 per bus.
Arrivati al gate siamo stati indirizzati verso la coda di competenza in base alla destinazione (anche qui tutti con la mascherina), ma differenza dell’Italia non è stata provata la temperatura.
Ho preso il trenino per cambiare terminal con altri passeggeri ma senza assembramenti.
Il terminal, da dove sono poi ripartita, era deserto, tutto chiuso e poche persone, ho pranzato da Mc Donald dopo aver lasciato i miei dati, sedendomi ad un tavolino singolo.
Ho anche usato i bagni, puliti e disinfettati.
Al gate hanno imbarcato per gruppi anche qui tutti con mascherina, ma devo dire che i tedeschi sono stati meno disciplinati che gli italiani, mentre degli increduli irlandesi si domandavano dove fossero finiti.
L’aereo, anche in questa parte di viaggio prevedeva iI distanziamento sociale, anche se ho avuto la sensazione (ripeto la mia sensazione) che i cittadini tedeschi fossero tutti vicini mentre gli altri no. Io avevo due sedili a mia disposizione.
In volo hanno dato disinfettante e acqua, ma niente cibo.
Arrivata a Dublino, stessa procedura di prima, sbarco composto e attento, in volo sempre tutti con mascherina.
Abbiamo usato il tunnel e prima dei controlli c’erano i moduli a disposizione da compilare per l’HSE (non lascio il link perché è meglio andare sul sito così da avere sempre quello più aggiornato).
Ho consegnato il modulo al controllo passaporti dove mi è stato chiesto di confermare il motivo del viaggio e l’indirizzo per la quarantena che, stando alla polizia di frontiera, se non si hanno sintomi è volontaria.
Il recupero dei bagagli è stato forse il momento con più caotico, ma stando attenti e rispettando gli altri la cosa no ha creato problemi.
Per raggiungere casa potevo prendere un taxi o il bus, ma sono venuti a prendermi per evitarmi giri inutili.
Posso dire che non è stato niente di drammatico, gestito a caso o altro.
Ho viaggiato in sicurezza sia a bordo che nei trasferimenti vari, anche se devo dire che Malpensa era di gran lunga meglio organizzata di Francoforte.
Polemiche e regole
Ora vi ho raccontato la mia esperienza ma ci tengo ad aggiungere una piccola cosa: in questo momento cosi particolare, ricordiamoci che ognuno ha le sue motivazioni per spostarsi, alcune valide e altre meno, ma vanno rispettate e per farlo bisogna rispettare le regole.
Solo cosi potremo tornare quanto prima alla normalità, dove spostarsi sarà solo un piacere.
Qui in Irlanda ci saranno degli allentamenti del lockdown a partire da domani 20 luglio e siamo in attesa di conoscere la “green list” che definirà da quali Paesi si può raggiungere l’Irlanda senza fare quarantena, vedremo un po’ cosa succederà.
Le foto di questo post sono volutamente “covid-19 free”.
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2 commento
Nessuno più di me può capirti, per la perdita che hai subito, identica alla mia qualche anno fa, una perdita che non si sanera’ mai, e che però allo stesso tempo non puó diventare un freno duraturo alla tua vita…
Ti sono vicina! Buona estate!
Ciao Elena, grazie per questo tuo pensiero, è dura, ma vado avanti e spero di riprendere il passo quanto prima e raccontarvi altre bellissime avventure.