Questa settimana è iniziata all’insegna di una nuova esperienza: sono andata alla presentazione di un libro, la location era di tutto rispetto, in una sala di Villa Necchi Campiglio (Milano) siamo stati ospiti, per una paio d’ore interessantissime, della autrici, ma andiamo al sodo, il titolo del libro: “Gli Aristopiatti“. Non è decisamente curioso? Io lo trovo geniale! E’evidente che si parla di cucina, io non sono una food blogger (non sono manco una blogger a dire il vero), non so fare altro che una cheesecake e qualche risotto, insomma non sono la prossima candidata per Masterchef, quindi perché ci sono andata?! Ma è semplice, conosco una delle co-autrici del libro, il caso a voluto che le nostre strade si incrociassero nell’aeroporto interazione di Katmandu lo scorso agosto, una lunga ed interminabile attesa, che poi ci ha portato al famoso stopover di Delhi. Una chiacchiera tira l’altra e Lydia (Capasso) mi racconta che, lei si che di cucina ne sa e vanta un curriculum di tutto rispetto in materia, sta scrivendo un libro di e sulla cucina aristocratica in Italia, mi incuriosisce molto e l’ascolterei parlare per ore, ma si capisce che ci sta lavorando così il discorso vira altrove, poi arriva l’aereo, ci sarà Delhi appunto e poi il ritorno a casa.
Adesso veniamo al dunque qualche giorno fa, quando su fb mi arriva l’invito alla presentazione del libro di Lydia e Giovanna (Esposito), sono molto felice del pensiero ed emozionata per l’esperienza che mi veniva concesso di vivere. Accetto di buon grado, anche perché non c’era stata più occasione di vedersi.
Lunedì puntuale mi presento alla villa e con immenso piacere rivedo Lydia e il suo libro di cui avevo sento parlare un anno fa, mi commuove questa cosa (ok ok, sono pur sempre una sentimentale), approfitto per acquistarlo subito e dopo aver abbracciato l’autrice mi sistemo buona buona e comincio a leggere, resto folgorata!
Inizia la presentazione, oltre alle due fanciulle, è presente la giornalista Angela Frenda, l’editore Guido Tommasi e le illustrazioni del libro create da Biscalchin Gianluca; la genesi del libro ci viene raccontata in modo semplice, piacevoli i vari interventi, passa un’ora e neppure me ne accorgo! Mentre la voglia di ributtarsi nella lettura si fa sentire, ma prima c’è da recuperare l’autografo di Lydia (lo voglio eccome) e assaggiare alcuni dei piatti del libro, cucinati dalle autrici.
Tutto ben studiato e il cibo curioso e buonissimo.
Tutta contenta torno a casa e nel viaggio in metro torno al libro e mi lascio rapire dalle storie che ruotano attorno ai Savoia, i Medici, passando per un risotto al pesce persico, sognando una manciata di savoiardi e arrivano alla corte dei Borboni con i loro Sartù di riso e il timballo di maccheroni… Infatti il libro racconta storie e le frammezza con le ricette, un’idea a dir poco geniale. Inoltre le stesse ricette sono riproducibili al giorno d’oggi, sarà molto bello potersi cimentare in alcuni di questi piatti, sontuosi e semplici allo stesso tempo.
Questo post non vuole essere una recensione del libro fine a se stessa, tra l’altro sono in piena lettura, ma un modo per farvi conoscere un’interessante “esperienza” che non può passare inosservata. Credo che qualcuno a Natale riceverà questo prezioso ricettario di storie e piatti della cultura italiana.
2 commento
Io sto leggendo “Gli Aristopiatti” proprio in questi giorni! Che bella la tua storia di come hai conosciuto l’autrice e questo libro!
Grazie!! E buona lettura allora… Consiglio di provarle le ricette che sono una bontà!