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Con questo post arriviamo in fondo alla mia avventura irlandese, quindi ecco a voi la mia ottava settimana, 7 giorni intensi, complicati e meteorologicamente folli, ma andiamo con ordine.
Se la settimana precedente era stata caratterizzata da un clima primaverile, questa invece era degna del miglior film apocalittico, infatti da mercoledì abbiamo avuto a che fare con “Storm Emma“: una tempesta di neve e vento gelido siberiano.
Tutto è passato un po’ in secondo piano, come per il Ciclone Ophelia, anche questa volta l’Irlanda viene completamente paralizzata: bus fermi, supermercati presi d’assalto e il deserto per le strade.
Il fatto che sia la mia ultima settimana qui poco importa, perché accidenti alla neve, badate bene 15 cm di neve, non metri, solo centimetri, tutto prenderà una piega molto diversa.
Mercoledì la prima nevicata in Irlanda
L’allerta meteo è prevista a partire da mercoledì alle ore 13 con lo stop totale dei bus in tutta l’isola e dovrebbe durare fino a venerdì per ora di pranzo, si prevedono metri di neve e vento fortissimo, soprattutto sulla costa est (dove sono io di fatto).
Incuranti del brivido decidiamo di andare a scuola lo stesso, a piedi, perchè mercoledì mattina la neve è già li, soffice e bianca, immacolata, ma è davvero poca.
Partiamo spedite e tutto pare andare per il meglio, ma negli ultimi metri, dopo un momento degno della Khosner, si alza un vento gelido carico di neve che ci investe in pieno, facciamo fatica a camminare, arranchiamo nella bufera, guadagnando così la scuola.
Non vi dico il divertimento! La prima nevicata in Irlanda si conclude così.
Noi, dopo scuola, decidiamo di andare a mangiare qualcosa tutti insieme, standocene al calduccio tra chiacchiere, cioccolate calde e risate.
Giovedì i saluti e gli hamburger
Mercoledì in serata arriva la comunicazione da parte della scuola che l’indomani sarà l’ultimo giorno di lezioni, perchè l’allerta meteo viene intensificata e prolungata fino a venerdì sera intorno alle 18.
Anche oggi andiamo a scuola, nuovamente a piedi, camminando allegramente in mezzo alla strada principale, quelle secondarie sono ormai un’unica lastra di ghiaccio, fa freddo, ma niente nevicata o bufera questa mattina.
Per me è anche l’ultimo giorno, sono davvero molto triste, mi sarebbe piaciuto poter passare ancora del tempo qui, con queste persone stupende, magari concedendoci una serata al pub tutti insieme, ma non sarà possibile: maledetta Emma!
Ma non mi arrendo e cerco comunque di organizzare almeno un pranzetto in compagnia, voglia di hamburger vieni a me.
Così alle 12:30, dopo aver salutato i miei insegnanti e alcuni compagni, un nutrito gruppetto di affezionati, andiamo a pranzo al Platform, non è il Box Burger, ma almeno ci danno da mangiare!
Purtroppo non possiamo starcene tutto il giorno a chiacchiere perchè abbiamo tutti un po’ di strada da fare per tornare alle nostre case e fuori il tempo minaccia davvero.
Mi spiace che i miei saluti siano stati un po’ così, ma visto che quando sono arrivata c’è stato il ciclone, come potevo pensare di andarmene con il sole?
Il condensato delle mie emozioni l’ho scritto in un post, perchè non potevo far si che si perdesse in una cronaca come questa, se vi va potete leggere cos’ha fatto per me l’Irlanda, ma preparate i fazzoletti.
Saluti e baci: tra neve e lacrime
Venerdì alla fine l’ho passato chiusa in casa, guardando fuori dalla finestra questa farsa di allerta meteo, 15 cm di fottuta neve che non mi ha permesso di concludere in bellezza questa esperienza.
Per fortuna sabato mattina alle 9 viene decretata la fine dell’allerta meteo, riapre l’aeroporto e bus ricominciano a circolare, piano piano, uno alla volta.
Io devo lasciare Sandra e la sua famiglia, ma mi concedo un’ultima super colazione e tanti abbracci, mi mancheranno tantissimo.
Poi mi portano a Dublino, dove passerò le mie ultime giornate prima della partenza prevista per lunedì.
Dublino e una giornata tra amiche
Sabato mi sistemo nell’ostello (Sky Backpackers) dove alloggerò in queste ultime giornate irlandesi, si trova in pieno centro, ma la vietta che lo ospita non è molto bella, anzi, mentre la mia stanza sui tetti di Dublino si.
Certo portare 20 kg di valigia per 3 piani di scale non è stato facile facile, ma non importa, fa parte del gioco.
Visto che il tempo regge decido poi di uscire e farmi quattro passi per salutare, simbolicamente, qualche angolo di questa città che amo, facendo gli ultimi acquisti.
Poi domenica mi raggiunge Xi e passiamo una giornata di chiacchiere e cibo giusto per chiudere davvero in bellezza un’esperienza senza eguali, promettendoci di rivederci prima o poi!
Bye bye Irlanda
La mia ottava settimana irlandese finisce con me che trascino la mia valigiona verso l’aeroporto in un’Irlanda che si rialza da sotto la coltre di neve, tra pozzanghere e ghiaccio, mentre il verde inconfondibile, piano piano emerge.
Devo molto a questo Paese in termini di amicizia e calore umano, nel momento credo più buio della mia vita ho trovato qui un affetto vero e incondizionato, prometto che è solo un arrivederci…
Grazie per avermi seguita in questa avventura, se hai perso qualche puntata puoi tornare a #IrishTeaTime e recuperare le vecchie puntate, se invece sei in attesa di nuove avventure non ti resta che seguire la mia pagina Facebook, la gallery di Instagram e iscriverti alla mia newsletter!!!