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Nel mio viaggio in Vietnam, nonostante le apparenze, non ho solo mangiato, ma ho anche cucinato, infatti mi sono concessa una mattinata ai fornelli per una cooking class molto interessante.
Perché fare una cooking class?
Molti di voi sanno che io collezione ricettari da tutto il mondo, questa volta non sono riuscita a comperarmene uno, così ho ripiegato su un’esperienza che va molto di moda in Vietnam, soprattutto ad Hoi An, la cooking class appunto.
Questa è un’esperienza, che consiglio a chi ha il pallino per la cucina e la voglia di sperimentare un approccio diverso dal nostre “pasta-pizza-cotoletta” in termini di cibo, è davvero interessante, perché permette di provare non solo nuove ricette, ma anche di vedere gli strumenti che vengono usati e assaggiare ingredienti a noi sconosciuti.
So che noi abbiamo la cucina più buona del mondo, che come mangiamo noi non mangia nessuno e via dicendo… ma date retta, anche nel resto del Mondo non si mangia poi tanto male, in Vietnam soprattutto.
Ero molto curiosa di capire come nascono i famigerati spring roll e mi sarebbe piaciuto saperne di più dei ravioli, ma andiamo con ordine.
Come scegliere una buona cooking class?
Affidatevi all’istinto e al buon senso, non fatevi coinvolgere da associazioni troppo conosciute e blasonate, perché si rischia di finire in classi sovraffollate, buttando soldi e tempo.
Hoi An è famosa per queste classi, quindi gironzolate per la città vecchia e guardate dentro ai cortili, nei piccoli ristoranti, troverete quella che fa per voi, oppure seguite il mio consiglio: Bup Cafe.
Non sono stata pagata e questo non è un post sponsorizzato (nessuno dei post sul Vietnam lo è a dire il vero), ma mi sono, anzi ci siamo trovate benissimo: eravamo solo in 4 con il nostro cuoco (nonché proprietario Bup appunto) a disposizione.
Una volta scelto il posto che fa per voi fatevi dire il menu così da poter scegliere quello che preferite, anche perché il cucinato sarà il vostro pasto!
La mia Cooking Class è differente
Veniamo alla nostra esperienza e cosa abbiamo preparato.
Il nostro menu prevedeva 4 portate:
- Spring roll cotti e solo vegetariani
- Green Papaya salad
- Melanzane con salsa piccante
- Manzo grigliato nella foglia di banano
Non vi darò le ricette perché non ne vale la pena ma vi racconterò com’è andata, quindi vivetela come un’avventura.
La prima cosa che Bup ci ha chiesto di fare è stata quella di sminuzzare vari ingredienti, che sarebbero serviti più o meno per tutte le preparazioni.
Abbiamo sminuzzato corianolo, menta, basilico (che sapeva di menta anche lui), piccoli e teneri scalogni, funghi stranissimi, carote, tuberi strani, mai visti, lemongrass e aglio.
Dovete sapere che io e l’aglio non andiamo per nulla d’accordo, sia di stomaco che di gusto, per tanto quando il nostro Bup mi chiede di sminuzzare teste d’aglio ho un mancamento, ma non posso farmi vedere debole dai due francesi che dividevano la classe e torno al mio tagliere.
Ormai con le dita intrise di aglio porto a termine il lavoro e mi tuffo nelle mie salviettine bagnate per porre rimedio al mio disgusto.
Spring roll
Finito di tagliuzzare, viene tutto diviso per le varie preparazioni: quella più completa è sicuramente rappresentata dal ripieno per gli spring roll.
Aggiungiamo due uova e impastiamo il tutto, poi ci viene data la famigerata carta di riso in cui avvolgere il composto.
Non è così semplice come si immagina anche perché la carta di riso non è così malleabile, bisogna stare attenti a non strapparla.
Arrotola tu che arrotolo pure io ecco i nostri spring roll pronti per essere tuffati in una pentola di olio bollente.
Con le bacchette si girano un pochino per farli dorare per bene, la cottura è davvero rapidissima, poi si asciugano un po’ e sono pronti!
Manzo Grigliato e foglie di banano
Passiamo ad un piatto di sostanza che mi è piaciuto davvero molto: il manzo grigliato (o meglio saltato in padella) e finito di cuocere nella foglia di banano.
La carne (ma questa ricetta va bene anche per pesce, maiale e pollo) viene fatta saltare in padella con aglio, zucchero, lemongrass (citronella), coriandolo, salsa di pesce, scalogno, rum e olio.
Una volta cotta viene avvolta nella foglia di banano e legata per bene e lascia su una griglia (senza fuoco vivo), cuocere ancora per qualche minuto per lato.
Poi si serve aprendola nella sua fogliolona, davvero ottimo!!
Melanzane piccanti
Bhe che le melanzane fritte siano buone con tutto lo sappiamo anche noi, quindi non mi dilungherò molto su questo piatto.
La base sono appunto melanzane con buccia fritte in olio e poi cosparse di una trito di menta, basilico, zenzero fresco, aglio (OMG non se ne può più!!), lemongrass, zucchero, soia e salsa di pesce.
Il caldo delle melanzane fa sprigionare un aroma buonissimo dal sughetto sopra, per renderle piccanti aggiungete peperoncino al trito.
Insalata di Papaya bianca
Partiamo dal presupposto che questo è il piatto che ho gradito meno: uno perché non amo le insalate e due perché, rispetto agli altri non aveva nulla di così straordinario.
Però io sono stata la grande protagonista, infatti con la mia mano guantata ho mischiato con vigore la papaya tagliata fine fine con un condimento fatto di lime, menta, zucchero, coriandolo, pepe e noccioline.
Non male anche come condimento per un’insalata più classica, provare per credere.
E poi si mangia…
…si mangia in compagnia dei compagni di classe e devo dire che alle 10:30 del mattino è piuttosto impegnativo, ma è stata un’esperienza davvero interessante anche senza i miei amati ravioli.
Per concludere in bellezza il nostro amico Bup, o meglio suo moglie, ci prepara il caffè con l’uovo, in versione molto più casalinga, ma la cosa ancora più bella è che ci hanno regalato un po’ di ricette oltre a quelle preparate insieme.
Una volta a casa: cena vietnamita?
Ammetto che ancora non ho provato nulla di quello che ci hanno spiegato, perché sono a dieta ed evito di comperare cose che non posso mangiare, quindi, almeno per un po’ resto col ricordo di queste bontà.
Appena ho un attimo traduco le ricette e ve le metto bell’area privata, quindi iscrivetevi alla mia newsletter.
7 commento
Adoro la cucina vietnamita e cucinare in genere. Mi piacerebbe partecipare ad una cooking class come questa
io non avevo mai assaggiato cibo vietnamita, fin tanto che non sono arrivata la: buonissimo davvero! Però trovo il cibo asiatico sempre un po’ noioso dopo alcuni giorni, i gusti si ripetono spesso. Però ogni tanto è davvero ottimo.
È stato divertente e molto interessante, anche solo per conoscere ingredienti nuovi!
che bella esperienza che hai fatto. io ho assaggiato cibo vietnamita da una famiglia in Malawi e me ne sono innamorata (del cibo, ma anche di loro :)) . Mi sono segnata tutti i tuoi consigli per come scegliere una ottima cooking class… quando andrò in Vientam sarà la prima cosa che farò! grazie Sandra per averla condivisa
Ciao Anna!!! contentissima che sia stata utile, vorrei condividere con voi anche le ricette, ma in questo momento sono davvero tanto incasinata, ma arriveranno! Ora sto preparando il famoso post della biciclettata, altra grande esperienza vietnamita!
Mi piace molto cucinare. Da sempre tra le mie opzioni preferite ci sono i cibi etnici e trovo che questa esperienza sia bellissima. Sicuramente la proverei e andrei nel tuo stesso posto.
Va assolutamente fatta: confermo!!!