Un’astemia a Barolo: le Langhe accolgono tutti

by Sandra

Iniziamo dalle cose serie: si, sono astemia. Non bevo nulla che contenga alcool, non perchè io sia devota a qualche Dio-No-Alcool, ma solo perchè non mi piace.

Però, di tanto in tanto, mi trovo a dover fare delle gite culturali che prevedono birrifici, distillerie di whiskey e cantine, insomma faccio buon viso a cattivo gioco!

Questa volta, complice il compleanno di un caro amico, mi è toccata una visita nelle langhe, terra in cui i comuni portano i nomi di vini famosi e le colline sono una distesa continua di filari, insomma si sente odore di vino in ogni dove.

Sono stata a Barolo infatti, per una giornata di degustazioni e bella compagnia, il tutto innaffiato da tanto vino (sul buono non mi pronuncio, ma i miei amici mi sono parsi molto soddisfatti!).

Borghi e Musei originali

Io ho raggiungo le Langhe passando per il Monferrato, l’Astigiano e poi sono approdata in questa terra ondulata ai piedi del Monviso, che per l’occasione era imbiancata di neve.

Castello di Grinzane Cavour

Sono arrivata di buon mattino, per potermi godere la giornata a pieno, prima tappa Castello di Grinzane Cavour.

Patrimonio Unesco dal 2014, si staglia massiccio su una collina nel bel mezzo delle langhe, è incredibile questa struttura, che sembra più un mastio che un vero e proprio castello.

La sua costruzione viene fatta risalire approssimativamente attorno al 1300, almeno nel nucleo principale e nel 1830 divenne dimora del famoso statita Camillo Benso Conte di Cavour. 

Se volete approfondire vi lascio due link interessanti (qui e qui) e vi consiglio di fare la visita al Museo dove si alternano sale dedicate a Cavour e altre, più curiose, dove si parla di tartufi e tradizioni culinarie locali.

Dopo essermi goduta il panorama sono risalita in macchina.

astemia barolo

Barolo: tra il Museo del Cavatappi e il Museo del Vino.

In pochi minuto arrivo finalmente a Barolo, un piccolo borgo ad altra concentrazione alcolica.

Ogni porta nasconde una cantina, un wine bar o una rivendita diretta di vino, non sto qui a ricordavi che sono astemia e che l’odoro del vino è peggio di quello dei dolci quando sei a dieta.

Per fortuna il freddo pungente attutisce gli odori ed evito di ubriacarmi ad ogni passo.

Cosa si fa a Barolo? Si beve of course!

Ci sono cantine più o meno famose dove poter entrare e degustare bottiglie di Barolo appunto, ma io ho preferito fare una sosta in una panetteria che offriva l’altro prodotto tradizionale: le nocciole.

Ho assaggiato una deliziosa torta di nocciole, acquistato grissini tirati a mano (sempre alle nocciole) e mi sono regalata una crema di nocciole naturale che devo ancora assaggiare.

Poi ho proseguito tra le viette del borgo dove, oltre ai nomi delle strade, ci sono anche delle vecchie foto, molto belle.

barolo

Io non avevo molto tempo a disposizione, ma per chi non sarò pieno come una botte si possono visitare due musei interessanti:

  • Museo del Cavatappi: che racconta la storia e l’evoluzione di questo strumento curioso ed indispensabile per poter assaporate il nettare d’uva.
  • Museo del Vino: all’interno del bellissimo Castello Faletti, che domina il borgo, anch’esso risalente al 1300 circa, dal 2010 si può fare un viaggio nella profondità della cultura del vino.

Degustando da astemia

Dopo la parte culturale è ora di mettere le gambe sotto al tavolo, così mi sono spostata verso la località “la Morra“, dove ha sede la cantina “Marrone“.

Loro hanno qui lo stoccaggio e un bellissimo ristorante, ma la produzione è nei pressi di Alba, quindi non si fa una vera e propria visita, ma basta sedersi a tavola e lasciarsi guidare, infatti ad ogni portata viene abbinato un diverso vino.

Io qui mi sono fatta da parte, ho mangiato e sorseggiato acqua minerale, ma ho apprezzato moltissimo il menu proposto.

Abbiamo iniziato con dei crostoni di pane e pomodoro, poi abbiamo assaggiato una selezione di affettati che coi grissini erano stupefacenti, per poi passare ad un delicatissimo flan di zucca con una crema di formaggi da leccarsi e baffi.

Il piatto principale sono stati i “taiarin” con sugo di carne alla piemontese per poi concludere con il più classico dei “bunet” (non sapete di cosa parlo? Bhe vedrò di farvi avere la ricetta!).

Belli pieni di cibo e qualcuno di vino, ci apprestiamo ad un secondo round.

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Damilano e il Barolo

La mia giornata da astemia non è ancora finita, ora infatti arriva il momento più interessante e complicato, andiamo a vedere una cantina operativa infatti, dove alla fine è prevista una degustazione di Barolo.

La cantina scelta è quella della famiglia Damilano e no, non sono originari della città meneghina, una cantina storica, infatti producono vino dal 1890 e hanno a disposizione l’uva proveniente da alcune colline molto famose come: Cannubi (la terra su questa collina viene contesa da 18 produttori e quando scade una concessione è guerra), Cerequio, Liste e Brunate.

Il tour della cantina è interessantissimo e molto istruttivo, vi consiglio di andarci se siete in zona, dura una mezz’ora circa e vi permette di capire meglio non solo l’arte della vinificazione, ma anche l’importanza del territorio e il valore del Barolo e degli altri vini prodotti qui.

Finito il giro ci sentiamo e ci vengono proposti 3 calici di Barolo diversi, io guardo e imparo. Il primo è un Barolo classico, fatto unendo le uve di tutte gli appezzamenti di proprietà, insomma il barolo “di una volta“, poi seguono due Barolo fatti con le uve solo del Cannubi e del Brunate.

I commensali pare non abbiamo apprezzato il primo, ma il secondo.

Io? Io ho bevuto acqua anche qui! Buona, ma non la mia preferita purtroppo, inoltre è stata una giornata interessante e molto divertente, soprattutto quanto i miei amici, piuttosto barcollanti cercavano di fare i seri durante l’ultima visita!

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Qui astemia, da Barolo è tutto!

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10 commento

Dani 08/12/2017 - 07:08

Che bel giro, anche da astemia! Davvero interessante… e poi a me piace molto il vino!!! ?

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Sandra 08/12/2017 - 07:09

Allora te lo consiglio! I bevitori erano molto soddisfatti!

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Erica 08/12/2017 - 20:45

Io non sono astemia ma la sensazione di sentirsi un tantino un pesce fuor d’acqua l’ho provato anche io in Francia a fine ottobre! Poi però i paesini offrono così tante meraviglie che il vino può anche passare in secondo piano!
Zona stupenda quella che hai visitato!

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Sandra 08/12/2017 - 21:09

Ah ah! Così mi sento molto meno sola.. comunque si anche i posti che sono culla di questi vini sono stupendi!

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Sara Chandana 15/12/2017 - 21:55

Non amo bere, a parte un bicchierino di vino tra amici ogni tanto. Da brava salentina. Peró oltre il secondo non posso andare, non mi piace. Credo che avrei fatto come te e mi sarei divertita ugualmente. Continua a scrivere, é bello leggerti,

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Sandra 16/12/2017 - 10:57

ciao Sara!! Grazie per essere passata da qui.. Io mi diverto anche da astemia, a volte mi viene fatto notare che sono più ubriaca degli ubriachi… il potere dell’acqua gasata!!

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alice delle meraviglie 14/01/2018 - 10:59

bello e per me che non sono astemia anche buono, soprattutto sempre interessante

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Sandra 14/01/2018 - 13:27

Eh eh! Sicuro per i non astemi è meglio! ?

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Giulia M. 04/02/2018 - 14:11

Io non sono astemia ma nemmeno impazzisco per l’alcool: apprezzo il vino – bianco soprattutto – ma non mi piacciono proprio la stragrande maggioranza dei cocktail (ergo puoi immaginare quanto ami i classici bar), quindi posso ben capire che sollievo sia stato rendersi conto che non eri obbligata a patire ambienti dediti solo all’alcool! Fortunatamente i nostri borghi tanto famosi per le cantine offrono anche buon cibo a prescindere e bellezze architettoniche e paesaggistiche ^^

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Sandra 06/02/2018 - 18:18

Sicuramente! Io in fin dai conti sono nata e cresciuta a Casale Monferrato anche qui il vino la fa da patrone, ma il buon cibo gli fa concorrenza!

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