Una delle esperienze più belle che ho fatto in Vietnam, ad Hoi An appunto, è stato il tour in bicicletta tra le isolette sul delta del fiume Thu Bon.
Non sarà il Mekong (che non ho visto tra l’altro), ma ne vale la pena e vi dico perché.
Visitare Hoi An in bicicletta è sicuramente un’esperienza fondamentale da fare in terra vietnamita, ma non vi limitate al centro cittadino, ma andate oltre, nelle isolette che compongono questo delta così variegato e stupendo.
Hoi An in bicicletta: fai da te o tour organizzato?
Allora io per quanto riguarda il centro mi sono mossa in solitaria, andando a cercare tutti i punti di interesse, che sono comunque vicini tra loro e concentrati nella parte più turistica.
La mia compagna di viaggio, sempre in solitaria si è spinta verso le spiaggi (circa 4 km a nord del centro), lungo una ciclabile facilmente riconoscibile.
Detto questo, per spingerci oltre abbiamo deciso di affidarci ad un tour organizzato così da vivere al meglio l’esperienza.
In hotel abbiamo trovato tantissime brochures e diversi percorsi (mountain bike compresi), volevamo qualcosa di semplice, ma allo stesso tempo che ci permettesse di esplorare il più possibile.
Abbiamo scelto la Heaven & Earth bike tours e abbiamo fatto benissimo: bici niente male (per le donne hanno anche il cestino), pick up in hotel, acqua e pranzo compresi se si sceglie il tour della mattina, inoltre le ragazze che ci hanno guidato sono davvero molto preparate e attente, il tutto per 25 dollari.
Il nostro itinerario
Sono venuti a prenderci in hotel di buon ora con due moto (a me è preso un colpo, odio le moto, ma ho chiuso gli occhi e ciao), per potarci alla sede dell’agenzia che si trova in una viuzza nei pressi del Night market.
Qui ci hanno spiegato come si sarebbe svolta la giornata, abbiamo provato le bici e ci hanno dato una bottiglietta d’acqua a testa.
Eravamo in 9 più due ragazze dell’agenzia.
Partiamo puntuali… in barca! Infatti il primo trasbordo lo si fa con delle imbarcazioni tradizionali di legno, dove carichiamo le nostre bici tutti belli contenti.
Arrivati dall’altra parte della baia, sbarchiamo e iniziamo la visita vera e propria.
La bottega della madreperla
La bottega dove lavorano la madreperla è impressionante, ci spiegano come ottengono le lamelle che usano per i decori e come queste vengono applicate.
Inoltre se volte potete fare un po’ di shopping!
Il cantiere navale
Da qui siamo andati a pochi passi dalla bottega per vedere il “cantiere navale“.
Altro momento molto interessante, perché abbiamo visto come costruiscono le barche di legno, senza usare chiodi di ferro, ma solo legno e legno.
C’è un buon profumo di segatura e legno fresco, inoltre ho trovato il tutto molto istruttivo.
In lungo e in largo
Riprendiamo le bici e ripartiamo, seguendo i sentieri (a volte asfaltati e a volte no) zizzagando tra risaie e allevamenti di gamberetti.
Il percorso è pianeggiante e, per buona parte del tempo, ombreggiato.
Ci fermiamo a vedere alcune donne che lavorano degli strani e lunghissimi steli d’erba o di sottilissimo bamboo (non ho capito benissimo), poi osserviamo la vita dei vari villaggi che incontriamo qui e la.
Poco prima di mezzogiorno arriviamo in una sorta di negozietto/bar locale per bere qualcosa di fresco e mangiare qualche strano dolcetto locale.
Le barche a cesto e Lady Love
Direi la tappa più interessante, infatti abbiamo visto prima come “costruiscono” le barche tradizionali, che altro non sono che grandissime ceste galleggianti.
La base è una sorta di tappeto circolare di bamboo intrecciato, poi piegato e legato con del bamboo più resistete.
Il tutto viene isolato con gli escrementi e fatto asciugare: suggestivo.
Ora però viene la prova pratica, che io decido di non fare, soffro le barche normali, figuriamoci quelle che girano pure! Però a spiegarci come si “guidano” i cerchi c’è una pazza scrinteriata, che ci solletica la faccia con i fili d’erba, canta a squarcia gola e fa delle facce assurde.
La mia già poca voglia di provare, dopo questo incontro sparisce, ma mi faccio davvero un sacco di risate.
Il “vino” di riso e i maiali ubriachi
Altra tappa interessante almeno per i bevitori, infatti siamo entrati in una distilleria di vino di riso, o meglio di grappa di riso.
Non vi dico l’odore nauseabondo di quel posto, ero ubriaca solo respirando.
Abbiamo visto la lavorazione e assaggiato il prodotto finito, comprensivo anche di serpente sotto spirito.
Non contenti ed ubriachi abbiamo fatto conoscenza con i maiali, si proprio dei simpatici, grassi suini ubriachi!
In pratica queste bestiole, pulitissime e coccolatissime, vengono nutrite tanto fatte bere come spugne così da vivere pacifiche e senza stress: pare che così la carne sia tenera e buonissima.
Ospiti in una casa tradizionale
Ci rimettiamo in strada, destinazione: il nostro pranzo.
Prima di raggiungere la nostra destinazione superiamo un lungo ponte di barche, io me lo sono fatta in bici, tra assi traballanti e decisamente dall’aspetto poco rassicurante, ma super adrenalinico.
Arriviamo ad un altro villaggio e veniamo accolti nel giardino di una casa tradizionale, qui ci servono riso, pesce e verdure.
Si sta bene li fuori in compagnia delle nostre guide a la famiglia ospitante, quasi non si sente il caldo soffocante.
Poi visitiamo la casa, di legno scuro, semplice sia nella struttura che nei materiali, ci spiegano come mai ci sono tre porte (una per gli uomini, una per le donne e una per gli ospiti), ma la chicca è un grosso vaso di peltro, o almeno così sembrava…
Infatti si tratta di una bomba!
Sbigottiti e confusi salutiamo i nostri ospiti e anche le nostre biciclette, infatti il rientro a Hoi An è in barca, le bici servono a chi arriverà dopo di noi e farà il giro al contrario.
Non solo Hoi An in bicicletta…
… ma anche gli splendidi dintorni per assaggiare un po’ di vita “vera”, per assaporare con calma un territorio davvero sorprendete, prendendosi il tempo e riprendendosi al caos delle città più grandi.
E’ stata sicuramente una delle esperienze più belle di tutto il viaggio, insieme alla cooking class.
Comunque le avventure vietnamite non sono ancora finite, restate sintonizzati, perché devo ancora portarvi a nord!
Se le foto di questo post non ti sono bastate allora vai su Facebook e sfoglia il bellissimo album.
4 commento
Che meraviglia questo viaggio Sandra! Come sai io avevo fatto un percorso diverso in Vietnam, ma ora non vedo l’ora di tornare e ripercorre le tue orme 🙂 Ho riso tantissimo pensando ai maiali ubriachi, doveva essere una scena imperdibile!!
Sapevo che con i maiali ubriachi avrei conquistato lettori! 😂😂
Grazie, sono contenta che ti piaccia
Nnnnoooooo! Anche io volevo vedere le barche a cesto! Comunque oh io nel nostro hotel ste brochures non le ho viste xD ho visto solo quelle su my son
Si però che paura salirci!!