Siviglia: amore e odio andaluso alla scoperta della città

by Sandra

La prima e l’ultima tappa del mio viaggio è Siviglia, quindi l’ho visitata in due momenti diversi dedicandomi a due zone diverse.

Sono arrivata a Siviglia per ora di pranzo dopo un volo tranquillo, una volta in aeroporto mi sono messa alla ricerca del bus EA che mi avrebbe portato alla stazione dei bus.

L’aeroporto di Siviglia e piccolo e molto vecchio, comunque uscite dagli arrivi e andate a sinistra, seguendo le indicazioni per il bus, mettetevi in coda e pagate al signore che trovate all’inizio della cosa (4 euro il viaggio di sola andata).

Il biglietto potete farlo anche a bordo, tenete conto che passa ogni 20 minuti e si riempie a dismisura.

Il viaggio è piuttosto lungo, calcolate una mezz’ora buona.

Io scendo alla fermata che mi indica la mia app MOOVE IT (si sempre lei), e poi copro a piedi quei 500 metri che mi separano dal hotel.

Siviglia al primo “assaggio” mi piace molto, c’è un caldo sopportabile e vedere tutto il verde dei viali e le case bianche mi da una bella sensazione.

Il mio b&b è in un palazzo storico, quindi mi ritrovo in questo posto davvero suggestivo (i dettagli li trovi qui), certo ho tre rampe di scale per raggiungere la mia camera con bagno, ma la vista ripaga della fatica: sono sui tetti bianchi di Siviglia!

Il tempo di darmi una rinfrescata e capire bene dove sono e mi rimetto in moto, l’idea è di visitare i dintorni, per poi dedicarmi al centro vero e proprio solo al mi ritorno.

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Prima tappa: Monasterio de la Cartuja

Cercando di stare il più all’ombra possibile mi dirigo verso l’omonima isola che ospita questo complesso monastico, non c’è un’anima in giro, quindi cammino spedita lungo questo viale alberato, tra fiori gialli incantevoli, poi passo sul fiume e arrivo all’ingresso del Monastero, ma, convinta di vedere un sito religioso non capisco bene da che parte devo entrare, perchè mi ritrovo al cospetto di una fabbrica di ceramica artistica, non ci sono biglietterie o altro…

Seguo due francesi e mi inoltro in questo sito che, nel suo complesso, è un polo artistico, non chè sede del Museo di Arte Moderna di Siviglia.

Passeggio tra la lavanda in fiore e alcune fontanelle, ma vengo subito colpita dalle istallazioni artistiche in particolare quella che rappresenta un viso dietro una finestra e un lungo braccio che esce da un’altra apertura.

Pare Alice quando diventa grandissima nella casa del Bianconiglio.

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Il Monastero di per sè e solo la facciata di questo stravagante posto.

Deciso di tornare sui miei passi, purtroppo dei sandali poco collaudati mi fanno patire le pene del inferno, urge una farmacia!

Disbrigate le “pratiche sanitarie”, con sosta in hotel, decido anche di mangiare un boccone e mi infilo in un bar molto “old style” e mi faccio preparare un montadito con jamon serrano: succulento e davvero economico!

Seconda tappa: Metropol

Il Metropol è una struttura in legno sospesa che, con la luce del tramonto diventa quasi viva, pulsante. Passeggio con il naso all’insù apprezzando il contrasto tra la struttura ipermoderna e la “vecchia Siviglia” sullo sfondo.

Volevo salire per vedere il panorama dal altro, ma gli ascensori sono fuori uso e non capisco se ci sia un altro modo per salire, rinuncio e scendo verso le viette che portano ad Alameda de Hercules, dove comincio la ricerca di un posto dove cenare.

Terza tappa: Lonja de Feria

Seguendo le indicazioni della guida passeggio lungo Alameda de Hercules, ma non vengo ispirata da nessun posto, così controllando su google decido di proseguire fino alla Lonja de Feria. Adoro mangiare nei mercati, per tanto decido che è il posto che fa per me.

Nonostante siano le 9 passate il posto sta prendendo vita in quel momento, ma ho fame, così decido di approfittare del chiosco del fritto di mare: con pochi euro mi preparano un cartoccio di calamari e altre prelibatezze.

Mangio sui tavoli all’aperto sotto Iglesia de Omnium Sanctorum, mentre un’arietta piacevole si insinua tra i vicoli.

Si parte per Granada e Cordoba

Rientro in hotel, domani si parte per Granada dove qui potete trovare “le pillole“.

Dopo tre giorni a Granada mi sono spostata a Cordoba, e qui trovate il racconto e “le pillole“.

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Si torna a Siviglia: secondo tempo!

Arrivo nuovamente a Siviglia utilizzando il bus, peccato che il viaggio da Cordoba sia stato piuttosto caldo, infatti, stranamente non andava l’aria condizionata, così grazie anche ad una vicina ingombrante e il sole a picco, sono arrivata accaldata a destinazione.

Questa volta inoltre avevo scelto una sistemazione nel Barrio di Santa Cruz, per tanto non vicino alla stazione dei bus, ho dovuto quindi prendere un altro mezzo e poi farmi un po’ di strada a piedi, ma è stato piacevole perchè mi sono subito ritrovata in questo piccolo borgo, dalle stradine tortuose e strette: suggestivo!

Il mio hotel anche questa volta è stato scelto con un occhio al portafoglio e uno all’eccentricità! Sono infatti finita in un vecchio convento del centro storico, da cui è stata ricavata questa pensione. Davvero caratteristico il patio e le varia stanza che si aprono su più livelli (qui i dettagli)

Vengo sistemata in una stanza molto tranquilla, lontana da tutto, e non affacciata sulle strade, ma con vista su altri tetti: davvero incantevole!

Mi do una rinfrescata e mi lascio consigliare dalla ragazza alla reception e parto alla volta di Piazza di Spagna.

Quarta tappa: Plaza de España

A piedi dal mio hotel è una passeggiata tra i giardini, così arrivo al cospetto di questa immensa piazza, dove si può andare in barca o in carrozza. La sensazione è di un qualcosa di finto e gigantesco, messo li apposta per lasciare senza fiato tra lo zampillare di una grandissima fontana, dove alcuni turisti hanno deciso di farsi un bagno, le stranezze del caldo!

Purtroppo il mio primo pensiero è corso a Las Vegas, mi pareva di essere al The Venetian, la sensazione di finto mi si è appiccicata addosso e non sono riuscita ad andare oltre.

Ho ripreso il cammino godendomi la frescura del parco, ma la stanchezza cominciava a farsi sentire, così mi sono avviata verso la Cattedrale alla ricerca di un posto dove sedermi e godermi la cena.

Questa zona rispetto a dove ero stata all’inizio del viaggio, è molto più caotica e, complice il weekend alle porte, trovare un posticino per sedermi non è stato semplice, ma dietro al mio hotel ho trovato un tapas bar niente male (qui i dettagli).

Ho gustato un paio di tapas davvero buone e una bottiglia di acqua gasata gelida.

Quinta tappa: Plaza de Toros

Il secondo giorno a Siviglia mi porta a La Plaza de Toros o Real Maestranza; si trova sulle rive del fiume e si può visitare solo facendo il tour guidato (inglese e spagnolo) che dura 30/40 minuti e comprende non solo la visita all’arena, ma anche al museo.

Il biglietto costa 8 euro, ma il lunedì l’ingresso nel pomeriggio è gratuito

Non avevo mai visto un’arena e devo dire che mi ha colpito molto, inoltre la ragazza che ci ha guidato nella visita è stata molto precisa e il racconto interessante, soprattutto nella prima parte lungo il museo ospitato tra le arcate del perimetro della plaza.

Le curiosità che avevo su questo tipo di “sport” erano puramente didascaliche, non credo che riuscirei ad assistere ad una corrida, ma fa parte della tradizione del popolo spagnolo e per tanto la rispetto.

L’interno dell’arena ti lascia sbigottito, è enorme, e il pensiero che un toro infuriato ti insegua in quello spazio aperto mi ha fatto guardare indietro più volte.

Finita la visita approfitto dei bagni (pulitissimi) e decido di spingermi nuovamente al di la del fiume per vedere il quartiere di Triana.

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Sesta tappa: Triana.

Il caldo è già bello intenso, ma recuperata una bottiglietta d’acqua continuo la mia esplorazione e mi dirigo verso questo quartiere in fase espansiva, che si trova proprio sull’altro lato del fiume: Triana.

Pare di stare una città diversa, qui le persone si salutano e passeggiano tra botteghe, panetterie, mercerie e il bellissimo mercato, dove mi rifugio in cerca di un po’ di fresco.

I banchi ben allineati vendono di tutto e alcuni sono dei piccoli locali dove mangiare un boccone, purtroppo è presto per pranzo, così decido di concedermi solo un cestino di fragole.

Di questo quartiere ho apprezzato molto l’atmosfera rilassata e conviviale, inoltre è stato come sbirciare attraverso la vita di tutti i giorni dei Sivigliani.

Settima tappa: Alcazar

Complice la mia passione per Game of Thrones ero molto curiosa di vedere l’Alcazar perchè qui sono state girate le scene di Alto Giardino, così mi sono messa in coda, sotto al sole per poter entrare.

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Purtroppo sono stata poco lungimirante e non ho prenotato in anticipo, la coda era parecchio lunga, ma devo dire che tutto sommato scorreva agile, così ho deciso di resistere.

L’ingresso è gratuito se non si vogliono vedere gli appartamenti reali o fare il tour serale. Una volta all’interno si può girare liberamente, ma non sedetevi sui prati, vi vengono a mandare via immediatamente.

Il posto è davvero incantevole, i giardini ricchi di fiori, fontane e frescura, anche se meno rispetto al Alhambra.

Purtroppo ci sono tantissime persone e quindi perde molto del suo fascino, bisogna fare lo slalom tra comitive di giapponesi e ombrellini ad altezza occhi, ma abbandonati i giardini e i palazzi che si incontrano appena entrati, c’è più calma.

Assolutamente da vedere i bagni arabi, che si trovano sotto la struttura principale, un fresco incredibile e una suggestione che ripaga la fatica!

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Stop: paura cibo!

La fame si fa sentire, quindi interrompo la visita e decido di mangiare un boccone alla caffetteria che c’è all’interno, trovo un tavolino con vista e mi godo la mia tortilla de patatas con calma.

Dopo pranzo continuo la visita, muovendomi senza meta, ma solo gustando questo posto davvero magnifico.

Verso le 4 esco e mi dirigo alla Cattedrale, che si trova proprio nella stessa piazza dell’ingresso dell’Alcazar, ma desisto, la coda qui è lunga e sotto al sole, mi godo l’esterno e poi trovo un posticino, tra le vie del Barrio, dove bermi una bella spremuta di limone e menta!

Passeggio ancora un po’, curiosando tra i negozi e i patii e poi torno in hotel per una rinfrescata.

A cena andrò nuovamente a La Sacristia, ma questa volta ho deciso di mangiare dentro, dove l’interno è davvero suggestivo!

Si torna a casa!

Finisce così la mia avventura andalusa e mi sento di dire, che tornerò, perchè è davvero una regione incantevole, ma per il mio fisico servono qualche grado di calore in meno!

Vorrei vedere altri posti, come Ronda e magari andare sulla costa, vedremo.

Intanto sto già lavorando ad un nuovo viaggio, siete pronti a venire con me? Sarà “on the road” e non sarò sola, ma con dei perfetti sconosciuti… curiosi? Benissimo!! restate sintonizzati!

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6 commento

Silvia Demick 29/06/2017 - 12:30

Siviglia mi è piaciuta molto ma, come forse ti ho già detto, ci sono stata a dicembre quindi tutta un’altra storia. Faceva caldo in quel periodo, figuriamoci in estate, non oso immaginare! Quando ho letto dei sandali poco collaudati avrei voluto abbracciarti perché è veramente una cosa terribile 🙁
Ma quindi parti per una nuova avventura con degli sconosciuti? Sono curiosissima, scrivi un’anteprima!!!

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Sandra 29/06/2017 - 12:32

Ho speso un sacco di soldi in compeed, ma per fortuna avevo le anche le scarpe da ginnastica con cui ho fatto tutto il viaggio!
Eh si, nuova avventura, qualche anticipazione ci sarà sicuramente, ma posso svelare poco per ora ?

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Raffaella Martini 02/12/2017 - 17:32

Io sono stata a inizio ottobre, a le 20 erano 32 gradi! Fortunatamente avevo noleggiato la bicicletta e mi sono mossa sempre cosi

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Sandra 02/12/2017 - 19:45

Cavolo!! Ad ottobre mi pare un tantino caldo! Io sono sempre andata a piedi…

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Gloria 11/12/2017 - 14:26

Ciao! son stata diversi anni fa in Andalusia e a Siviglia. Hai citato diverse cose che non ho visto e mi hai dato così la voglia per tornarci! Prendo sicuramente spunto da questo post. Grazie!

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Sandra 11/12/2017 - 14:27

Mi piace quando sono di ispirazione! Nel frattempo stavo curiosando tra le pagine del tuo blog… coincidenza!!!

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